Attentato Ventura, De Iesu: «Quadro domestico inquietante e desolante»

Nessuna attinenza politica, «solo un’assoluta amoralità»

venerdì 7 agosto 2015 12.28
Lo scorso 20 gennaio due colpi di arma da fuoco furono esplosi verso il consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico Pasquale Ventura. Solo l'agilità di quest'ultimo ha permesso di evitare il peggio e subito nei vari ambienti cittadini è iniziato il gioco delle ipotesi, politiche soprattutto. Ma era una strada sbagliata. Azione importante del Commissariato di Barletta, subito pronto nelle prime rilevazioni sul luogo dell'attentato. Successivamente gli uomini del dirigente Di Prisco e tutta la rete investigativa si sono impegnati in consistenti intercettazioni telefoniche, ambientali, videoriprese e accertamenti sui principali social network. Immediatamente dopo l'agguato vennero acquisiti e analizzati meticolosamente numerosi filmati di sistemi di videoripresa installati presso vari esercizi commerciali, nonché il sistema di telecamere cittadine monitorato presso il commissariato. Proprio la visione accurata di questi filmati ha permesso di appurare con assoluta certezza il tragitto effettuato dai due centauri che materialmente avevano attentato alla vita del consigliere comunale. A seguito anche delle analisi di tabulati telefonici, il 26 febbraio su richiesta del pm Conticelli sono stati emessi provvedimento di fermo a carico di Kamberi Igli e Sibilano Francesco. Quest'ultimo poi venne scarcerato dal tribunale del riesame poiché la sua posizione era marginale rispetto a quella di Kamberi.

L'attività investigativa è tuttavia continuata con vigore: ulteriori intercettazioni telefoniche e ambientali hanno consentito di acquisire pregnanti elementi di prova a carico di Dimatteo Concetta, Belliu Artan e Lanotte Giacomo. Dalle analisi investigative si è desunto chiaramente che la Dimatteo, ex moglie di Pasquale Ventura, per motivi legati a questioni ereditarie aveva incaricato Belliu Artan di reperire due persone che potessero materialmente eseguire l'agguato ai danni del marito promettendo loro un compenso a fatto compiuto. Sembrerebbe che vi fosse stato una sorta di "anticipo" di 10.000 euro per poi corrispondere a conclusione ulteriori 20.000 euro (presumibilmente non conferiti dato il fallimento dello stesso attentato). Belliu Artan ha poi assoldato Kamberi Igli e Lanotte Giacomo. Infatti le indagini hanno permesso di appurare che, immediatamente dopo l'agguato, i due centauri si erano nascosti in via Cimarosa al civico 1, proprio all'interno del box di proprietà del Lanotte.

Dopo l'agguato, Kamberi è uscito dal box, mentre Lanotte rimase all'interno di quello stabile poiché sua abitazione. Ancora grazie alla visione dei filmati si è potuto accertare che ad esplodere fisicamente i colpi in direzione di Ventura era stato Lanotte, mentre Kamberi si era incaricato di reperire la moto e di guidarla. Tale fatto trovava conforto proprio nelle dichiarazioni del capogruppo PD subito dopo l'agguato che ha raccontato agli inquirenti che chi gli aveva sparato aveva una corporatura "tozza" e si muoveva in maniera lenta e goffa proprio come il Lanotte, che è di corporatura piuttosto robusta. A controprova alcune indagini scientifche bastate su comparazione antropomorfiche avrebbero dato ulteriore conferma. Ventura riuscì a scampare all'attentato, in virtù di una maggiore reattività rispetto al suo aggressore. Ulteriore riscontro nelle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che confermava il fatto che a sparare era stato proprio Lanotte, a guidare la moto Kamberi e che la mandante era stata proprio Dimatteo Concetta. Sulla scorta di tutti gli elementi acquisiti il pm titolare delle indagini Mirella Conticelli ha richiesto le misure cautelari eseguite nell'odierna mattinata, emesse dal gip Tribunale di Trani Caserta. Dopo le formalità di rito i tre arrestati sono stati portati presso la casa circondariale di Trani.

Il questore di Bari Antonio De Iesu si è espresso in termini di «assoluta amoralità e mancanza di etica date le motivazioni evidenziate [che riguarderebbero questioni economiche legate all'eredità ndr]», mentre il procuratore Carlo Maria Capristo ha subito evidenziato «la mancanza di qualsiavoglia movente politico» elogiando il grandissimo lavoro compiuto dal Commissariato di Barletta alla presenza dei dirigenti Luciano di Prisco e Santa Mennea, sempre più spesso "protagonisti" della legalità cittadina.
Attentato Ventura, altri tre arresti
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