Settembre 1943: Barletta viene travolta dalla Storia, il racconto dell'ANPI

Questa mattina sarà posta una ghirlanda al bassorilievo in memoria dei vigili urbani e netturbini

giovedì 12 settembre 2019 0.59
Continua il calendario di eventi dedicati al 76° anniversario della resistenza civile e militare all'occupazione nazista del settembre 1943. L'ANPI BAT e di Barletta hanno sottoscritto con il Comune di Barletta un protocollo d'intesa atto alla valorizzazione e alla conservazione della memoria storica degli eventi legati alla Resistenza della città.

«Settembre 1943: la nostra città viene travolta dalla Storia. La breve illusione di una guerra finita con l'armistizio dell'8 settembre, si dissolve davanti alla dura realtà e la nostra città conosce sulla propria pelle la ferocia della vendetta tedesca. Gli alleati di ieri, sono gli spietati carnefici che sfogano la rabbia per il "tradimento" italiano contro la popolazione civile. Quando i tedeschi lasciano la città, dopo dodici giorni di occupazione, si contano trentaquattro vittime civili e trentasette militari morti nel disperato tentativo di opporsi a un nemico soverchiante – scrive Roberto Tarantino, Presidente ANPI BAT».

«L'aggressione nazista – prosegue -, la strenua difesa dei nostri soldati, il coraggio, il senso di responsabilità del comandante del presidio di Barletta, il colonnello Francesco Grasso, la sua deportazione nei lager nazisti, il suo convinto, ostinato rifiuto di aderire alla Repubblica fascista di Salò, l'eroismo di Lucia Corposanto e di Addolorata Sardella che salvarono il vigile Francesco Paolo Falconetti coperto dal mucchio dei cadaveri delle vittime dell'eccidio del Palazzo della Posta, la barbara, incomprensibile, immotivata uccisione di donne, di uomini, di bambine e bambini sono ormai patrimonio comune della memoria collettiva della nostra città. Non è stato un lavoro facile; solo la tenace opera di alcuni nostri concittadini e di autorevoli storici italiani e tedeschi hanno consentito di ricostruire quanto avvenne in quelle tragiche giornate e di superare ricostruzioni faziose e fantasiose, ostilità preconcette e immotivati scetticismi.

Ma ha senso, oggi, a distanza di settantasei anni da quel settembre ricordare, parlare ancora di quelle donne, di quegli uomini, delle loro scelte? Quando in un mondo nel quale i valori sono spesso dimenticati e messi da parte come inutili, scomodi, ingombranti fardelli e ci troviamo a chiederci se, poi, valga la pena di affrontare la fatica di vivere onestamente ogni giorno; quando, nonostante tutto, si avverte la difficoltà di restare fedeli al dovere da compiere, rifuggendo da egoistiche, facili scelte e da comodi trasformismi, ripensamenti e compromessi; quando vediamo messi in discussione i principi fondanti della nostra Repubblica e della nostra Costituzione nata dalle ceneri del tragico Ventennio e dalla riscossa rappresentata dalla Resistenza; quando una società sembra aver smarrito la propria umanità e il dovere di solidarietà che tiene unita una comunità; allora, raccontare le storie di quegli uomini e di quelle donne, per noi dell'ANPI, diventa un dovere.

Negli ultimi mesi, raccogliendo le proposte dei nostri iscritti, ho incontrato spesso il nostro Sindaco, il dottor Cosimo Cannito e, gli ho parlato della necessità di continuare il lavoro di ricerca, di dare maggiore visibilità a dignità ai luoghi della memoria di Barletta, di continuare a lavorare, essere presenti nella scuole cittadine per trasmettere alle ragazze e ai ragazzi i valori che animarono i protagonisti della Guerra di liberazione. Qualche giorno fa è stata deliberata la pedonalizzazione di Piazza Caduti che rappresenta uno dei luoghi simbolo più cari ai barlettani. In futuro andrebbero ricordate le vittime civili della rappresaglia nazista, apponendo targhe commemorative nei luoghi ove furono ammazzate. Tanto c'è ancora da fare e l'ANPI ci sarà».

«In un momento storico come questo, abbiamo bisogno di recuperare la nostra storia e identità - dichiara Francesca Romana Rizzi, Presidente della sezione comunale ANPI. E queste pagine rosso sangue, che hanno segnato profondamente la nostra città, non possono essere dimenticate. Per questo, vogliamo sollecitare la cittadinanza a vivere la commemorazione in programma questa mattina. Una generazione che non ha memoria del passato non può costruire il suo futuro».

Il programma di questa mattina:
alle ore 9.15 la Santa Messa nella Chiesa di Sant'Andrea presieduta dal Vicario Episcopale Mons. Filippo Salvo, a seguire, gli onori del picchetto militare dell'82° Reggimento Fanteria "Torino" ai caduti e posa di ghirlande dinanzi al rivellino del Castello, in piazza Monumento e al bassorilievo in memoria dei vigili urbani e netturbini. L'itinerario del corteo: viale Carlo V D'Asburgo, via Cavour, corso Garibaldi, corso Vittorio Emanuele, Palazzo di Città, via Consalvo da Cordova, piazza Aldo Moro, via Baccarini, corso Garibaldi e piazza Monumento.