Anche Barletta ebbe "l’amore ai tempi del colera"

Gli scambi epistolari tra due cittadini nei primi anni del Novecento

sabato 28 novembre 2015 12.47
A cura di Viviana Damore
Sembra il famoso titolo di un libro ma non lo è, quanto narrato nella serata organizzata presso il Circolo Unione durante la scorsa sera è storia di vita vissuta realmente. La magica lettura di un epistolario d'amore datato 1910/1918, rinvenuto per caso durante i lavori di ristrutturazione di un antico palazzo, ha dato vita ad una suggestiva serata organizzata dal Lions Club "Barletta Leontina De Nittis" in collaborazione col Circolo Unione e con il patrocinio del Comune di Barletta. Il meeting ha offerto uno spaccato molto realistico sulla storia locale di oltre cento anni fa, realizzato dopo un'attenta ricerca condotta dalla proprietaria delle lettere, Angela Pa- dovano Drago, in collaborazione con la professoressa Giovanna Cristiani Mazzola e la supervisione del professor Michelangelo Filannino.

La storia locale non dovrebbe mai andare perduta e proprio grazie alla dedizione e alla passione di chi ha preso parte allo studio delle lettere rinvenute casualmente, è stato possibile entrare nell'intimità di una conversazione d'amore dei primi anni del Novecento. I sentimenti trattenuti, raramente espressi, racconti dettagliati della quotidianità dell'epoca, narrano di un mondo antico e affascinante nella sua lontananza dalla nostra attualità. Erano gli anni delle piccole cose, le donne con dedizione affrontavano la giornata tra studi e cucito, letture e sogni inespressi. Erano gli anni del pericolo di morte per malattie attualmente del tutto debellate o "non più mortali" e pericolose. Erano gli anni delle rivoluzioni cittadine e del colera, delle restrizioni alimentari e dell'ignoranza. La suggestione di entrare in un mondo sconosciuto, l'emozione di ascoltare un linguaggio a suo modo forbito, raccontano di una società completamente distante dalla nostra. Le lettere inviate da Maria a Nicolino, suo amato, sono pregne di storia ed emozioni ormai lontane. Maria morì nubile all'età di 93 anni, stupisce pensare che le fosse proibito anche solo immaginare un futuro con il suo amato, di cui non è stata rinvenuta traccia e che molto probabilmente costruì il suo futuro lontano dalla sua giovane amata.

La serata è poi proseguita con la lettura della relazione stilata da un medico barlettano dell'epoca, Gioacchino Mennuni, il quale riporta nel suo scritto, con precisione scientifica, dettagli ed informazioni importanti sulle condizioni sociali del primo Novecento in città. L'alto tasso di analfabetismo (al 60%), le condizioni igieniche scarsissime di alcuni "rioni" cittadini come "Santa Maria", la costituzione sociale, in cui prevaleva nettamente il ceto contadino, le metodologie di scarico delle "acque impure" casalinghe e numerosissimi altri dettagli medici e sociali costituiscono un reportage imperdibile e prezioso a cui si potrebbe attingere per comprendere le origini della nostra città.
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