Anche ai barlettani piace il "bookcrossing"

Condivisione spontanea di cultura tramite lo scambio di libri usati

sabato 1 agosto 2015 0.05
"Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito... perché la lettura è un'immortalità all'indietro". Queste sono le parole con cui Umberto Eco si è espresso in merito al tema della lettura, ed è stato probabilmente il significato in esse contenuto ad aver ispirato gli ideatori del Bookcrossing (nato dalla giustapposizione dei termini book e crossing che letteralmente possono voler dire "incrociare libri" dunque" farli viaggiare").

Tale fenomeno cerca di farsi strada anche a Barletta, tramite per esempio l'iniziativa promossa da Melania, ragazza barlettana che - dopo anni vissuti a Parigi dove il fenomeno è piuttosto diffuso - ha deciso di farlo conoscere anche a Barletta. Da più di un mese ha trasformato un angolo del negozio di sua madre in Via d'Aragona in un luogo volto alla condivisione dei libri. Materialmente si tratta di uno scambio di libri volontario e assolutamente gratuito: chi vuole può lasciare un libro già letto e prenderne un altro posto nello scaffale apposito, per poi eventualmente restituirlo e prenderne un altro ancora. L'obiettivo è cambiare costantemente libri senza spendere e creare un' interazione tra le vite di chi legge. Le caratteristiche di questa idea sono improntate su tre principi: passione per la lettura, disponibilità alla condivisione della cultura, libertà di iniziativa. «Non si tratta di un'esperienza solitaria - confessa Melania - poiché l'iniziativa pur prevedendo un contatto non necessariamente diretto tra i partecipanti, parte da una stessa visione di condivisione dei libri e della cultura tutta».

In effetti, entrando nel negozio, balza alla vista il cartello che recita "Qui si promuove la cultura", monito e modus vivendi per gli appassionati della lettura. L' iniziativa, nata in un periodo di carenza di lettori, appare significativa e si propone di offrire anche libri in lingua, poiché non importa dove, come o quanto si legga. Ciò che conta è leggere per creare paradisi mentali dove la mente umana possa trovare provocazione e privacy al contempo, dialogare alla maniera petrarchesca con uomini di ogni paese e secolo pronti a rispondere a qualcuno dei mille interrogativi che sicuramente attanagliano ciascuno di noi.