Altro sistema per la compravendita del voto: istruzioni per l’uso

Indispensabile la complicità del presidente di seggio o dello scrutatore. Appare complesso ma possibile, e le sanzioni sono immediate

sabato 14 maggio 2011
A cura di Michele Sarcinelli
Quasi tutti gli espedienti utilizzati da candidati disonesti per accaparrarsi fraudolentemente il voto e raggiungere il positivo esito finale che li farà sedere in consiglio comunale , Barlettalife li ha enunciati e denunciati nel corso di molte puntate dedicate al deprecabile argomento. La redazione tutta, indistintamente , operatori di ripresa, redattori , fotografi e impaginatori hanno contribuito a segnalare ai lettori e forse suggerito alle autorità competenti i vari sistemi di compravendita del voto adottati con disinvoltura da coloro che potrebbero governare la nostra e le altre città limitrofe, interessate alla tornata elettorale per il rinnovo delle cariche amministrative. I lettori perdonino il rarefatto orgoglio della testata che risulta ancora oggi premiata per il certosino, attento lavoro di continua denuncia fatto. I riscontri non sono mancati, non solo in termini di odioso audience (desideriamo che l'attenzione sia rivolta per altri argomenti), ma per gli speciali commenti che sono arrivati copiosi e attenti in redazione. Da questi abbiamo appreso quanto estesa sia la coscienza civile dei cittadini e quanto sdegno dilaghi sul dannato tema da noi intrapreso e che ha prodotto sicuramente efficaci risultati. Già da tempo la magistratura e gli organi competenti sono impegnati per individuare e severamente punire i "malfattori" del voto facile. Il quotidiano "La Repubblica" proprio nell'edizione odierna conclama situazioni e nomi di personaggi indagati che ricoprono importanti cariche regionali e che incontriamo frequentemente per le nostre strade. Vogliamo che vengano definitivamente accusati e condannati .

E dopo questa arringa giornalistica che desideriamo appaia come la più retorica ma incisiva possibile, raccontiamo l'ennesimo espediente utilizzato dal candidato debole politicamente ma sempre politicamente il più spregiudicato. E' una specie di catena di Sant'Antonio. Per attuarla è indispensabile che o il presidente di seggio o lo scrutatore "collabori" con l'emissario del candidato consegnandogli, prima delle procedure di voto, una scheda elettorale 'vergine', ovviamente trafugata. Questa verrà consegnata all'elettore all'esterno del seggio, che la contrassegnerà con il nome del candidato imposto, ovviamente sotto l'occhio vigile dell'emissario. L'elettore si recherà tranquillamente all'interno del seggio ricevendo altra scheda che non compilerà, inserendo nell'urna, dopo lo scambio furtivo all'interno del gabbiotto, quella precedentemente contrassegnata e preparata. Dopo la procedura, all'esterno del seggio la scheda ancora immacolata sarà consegnata all'emissario che retribuirà lautamente l'elettore.

La stessa operazione si protrarrà a piacimento dell'emissario con la speranza che non sia troppo avido di voti fraudolenti.