A Barletta nasce il Comitato Civico per il Braccio di Levante
«Siamo cittadini liberi, non abbiamo appartenenze politiche». L'obiettivo è promuovere trasparenza, partecipazione e confronto istituzionale sulla gestione e la valorizzazione del molo
martedì 4 novembre 2025
12.33
L'1 novembre si è svolto il primo incontro pubblico promosso dal gruppo civico legato all'Associazione "Schierarsi" di Barletta, dedicato alla questione del Braccio di Levante. Da quell'incontro è maturata la decisione di dar vita al Comitato Civico per il Braccio di Levante, costituitosi formalmente il 4 novembre e comunicato ufficialmente al Comune di Barletta, alla Capitaneria di Porto, all'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), alla Prefettura BAT e alla Regione Puglia – Sezione Infrastrutture per la Mobilità e Portualità.
"Questo comitato nasce da cittadini liberi, non da appartenenze politiche" – spiega il referente Giovanni Mascolo. "Segna un passaggio simbolico ma concreto nella vita civica di Barletta: un gruppo di cittadini che, invece di limitarsi a commentare sui social, sceglie di muoversi unito per difendere un bene comune e chiedere che il futuro del Braccio di Levante – e con esso quello del mare barlettano – non sia deciso senza la città. Non vogliamo scontri, ma verità, trasparenza e rispetto per la comunità."
Accanto a Mascolo, i soci fondatori del Comitato sono Vincenzo Baylon, Ruggiero Limaccia, Clara Caterina Curci e Ruggiero Rutigliano.
Il Comitato Civico per il Braccio di Levante nasce con l'obiettivo di promuovere trasparenza, partecipazione e confronto istituzionale sulla gestione e la valorizzazione del molo, considerato un bene di rilevante interesse pubblico, storico e identitario per la città.
Intende costituire uno spazio di dialogo tra cittadini, istituzioni, autorità competenti e realtà locali, per garantire condivisione e informazione pubblica sui futuri sviluppi dell'area portuale.
Il primo passo sarà fare chiarezza sulla validità del Protocollo d'intesa firmato nel 2020 tra il sindaco Cannito e l'allora presidente dell'AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi. Quel protocollo attribuiva al Comune di Barletta la competenza gestoria del molo – cioè la responsabilità di gestirne fruizione, sicurezza e valorizzazione – con un finanziamento di 600 mila euro stanziato dall'Autorità Portuale.
Il progetto definitivo dei lavori, redatto dallo studio barese "Ricerca & Progetto – Paesaggio Architettura Urbanistica Srl" dell'architetto Paolo Maffiola, superò però tale budget di oltre 1,1 milioni di euro, determinando il blocco dell'iter per mancanza di fondi.
Il Comitato sottolinea che, in base alla normativa, un atto pubblico resta valido finché non viene formalmente revocato o modificato per iscritto dalle parti firmatarie, ossia Comune di Barletta e AdSPMAM.
Alla luce di ciò, il Comitato rivolge al Sindaco e all'Amministrazione Comunale di Barletta tre domande fondamentali:
1. Il Protocollo d'intesa del 2020 è stato annullato o sostituito da una nuova rimodulazione nel 2025, attraverso la quale il Comune ha rinunciato alla gestione del Braccio di Levante?
2. In caso affermativo, dove è possibile consultare il nuovo atto di intesa tra Comune di Barletta e AdSPMAM ?
3. In caso negativo, su quale base il presidente dell'AdSPMAM, Francesco Mastro, dichiara che l'Autorità "si farà carico della competenza gestoria del Braccio di Levante", se non esiste un nuovo protocollo firmato dal Comune, unico strumento legittimo per superare quello del 2020?
Per il Comitato, ottenere risposte chiare a queste domande significa difendere il diritto della cittadinanza a essere informata e a partecipare alle scelte che riguardano un bene simbolico della città. Come affermano i promotori, il Braccio di Levante non è solo una struttura portuale, ma parte integrante dell'identità, dell'autonomia e della dignità democratica di Barletta.
"Questo comitato nasce da cittadini liberi, non da appartenenze politiche" – spiega il referente Giovanni Mascolo. "Segna un passaggio simbolico ma concreto nella vita civica di Barletta: un gruppo di cittadini che, invece di limitarsi a commentare sui social, sceglie di muoversi unito per difendere un bene comune e chiedere che il futuro del Braccio di Levante – e con esso quello del mare barlettano – non sia deciso senza la città. Non vogliamo scontri, ma verità, trasparenza e rispetto per la comunità."
Accanto a Mascolo, i soci fondatori del Comitato sono Vincenzo Baylon, Ruggiero Limaccia, Clara Caterina Curci e Ruggiero Rutigliano.
Il Comitato Civico per il Braccio di Levante nasce con l'obiettivo di promuovere trasparenza, partecipazione e confronto istituzionale sulla gestione e la valorizzazione del molo, considerato un bene di rilevante interesse pubblico, storico e identitario per la città.
Intende costituire uno spazio di dialogo tra cittadini, istituzioni, autorità competenti e realtà locali, per garantire condivisione e informazione pubblica sui futuri sviluppi dell'area portuale.
Il primo passo sarà fare chiarezza sulla validità del Protocollo d'intesa firmato nel 2020 tra il sindaco Cannito e l'allora presidente dell'AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi. Quel protocollo attribuiva al Comune di Barletta la competenza gestoria del molo – cioè la responsabilità di gestirne fruizione, sicurezza e valorizzazione – con un finanziamento di 600 mila euro stanziato dall'Autorità Portuale.
Il progetto definitivo dei lavori, redatto dallo studio barese "Ricerca & Progetto – Paesaggio Architettura Urbanistica Srl" dell'architetto Paolo Maffiola, superò però tale budget di oltre 1,1 milioni di euro, determinando il blocco dell'iter per mancanza di fondi.
Il Comitato sottolinea che, in base alla normativa, un atto pubblico resta valido finché non viene formalmente revocato o modificato per iscritto dalle parti firmatarie, ossia Comune di Barletta e AdSPMAM.
Alla luce di ciò, il Comitato rivolge al Sindaco e all'Amministrazione Comunale di Barletta tre domande fondamentali:
1. Il Protocollo d'intesa del 2020 è stato annullato o sostituito da una nuova rimodulazione nel 2025, attraverso la quale il Comune ha rinunciato alla gestione del Braccio di Levante?
2. In caso affermativo, dove è possibile consultare il nuovo atto di intesa tra Comune di Barletta e AdSPMAM ?
3. In caso negativo, su quale base il presidente dell'AdSPMAM, Francesco Mastro, dichiara che l'Autorità "si farà carico della competenza gestoria del Braccio di Levante", se non esiste un nuovo protocollo firmato dal Comune, unico strumento legittimo per superare quello del 2020?
Per il Comitato, ottenere risposte chiare a queste domande significa difendere il diritto della cittadinanza a essere informata e a partecipare alle scelte che riguardano un bene simbolico della città. Come affermano i promotori, il Braccio di Levante non è solo una struttura portuale, ma parte integrante dell'identità, dell'autonomia e della dignità democratica di Barletta.