A Barletta arriva "Libere" di Cristina Comencini

Questa sera presso il teatro "Curci". Confronto fra due generazioni di donne promosso dal movimento "Se non ora, quando"

martedì 1 maggio 2012 2.55

"Libere" è un dialogo tra una donna matura e una giovane. Il teatro mi è sembrato il luogo più giusto per rappresentare la frattura tra la mia generazione e quella di oggi, per fare circolare tra noi emozioni, consapevolezze, rabbie e differenze.
Cristina Comencini


Arriva anche al teatro "Curci" "Libere", lo spettacolo teatrale di Cristina Comencini. L'evento si terrà oggi, con inizio alle 20, in una giornata dal valore simbolico pieno e particolare, 1 maggio, ed è organizzato dal movimento "Se non ora, quando" Barletta, con il patrocinio del Comune di Barletta. Alla proiezione seguirà un dibattito aperto con Lunetta Savino, Luisa Rizzitelli, Licia Conte, Rita Cavallari, Cinzia Guido (comitato promotore nazionale Se non ora, quando?) e Annabella Corsini e Giuliana Damato (Se non ora,quando?-Barletta). Parteciperà alla serata il Governatore della Puglia Nichi Vendola. La serata è patrocinata dal Comune di Barletta. Barlettalife sarà presente nel prequel e durante l'evento per darne testimonianza sui vostri schermi.

"Libere" nasce come espressione di rabbia e consapevolezza che Cristina Comencini ha voluto donare a tutte le donne italiane che sentono sdegno e angoscia per una rappresentazione pubblica dell'essere femminile profondamente degradata. Il testo raccoglie, e nello stesso tempo rilancia, le energie che Cristina ha saputo coagulare attorno a sé, le energie delle migliaia di donne che con lei sono scese in piazza per protestare, il 13 febbraio del 2011, in una manifestazione che ha avuto un'eco vastissima e che si è poi condensata nei comitati di Se non ora,quando?. Il Movimento partito da quella manifestazione, è cresciuto sino a moltiplicarsi nelle centinaia di città che hanno voluto affiancarsi al comitato centrale, così com'è accaduto nella nostra Barletta.

Con i comitati di Se non ora,quando? la fatica di sentirsi donne, ingiustamente rappresentate da un immaginario collettivo degradante e avvilente, non può passare sotto silenzio: le donne comunicano, coordinano azioni di sensibilizzazione, protestano, moltiplicano le proprie energie, intervengono, denunciano tutto ciò che le offende e le sospinge indietro, verso ruoli e immagini che sembravano superati da anni. Questo è ciò che la regista Cristina Comencini vuole raccontarci con il suo contributo artistico, puro gesto di volontariato e dedizione alla causa; e così fa dire alla giovane protagonista del suo testo: "Ci avete educato alla libertà, al rispetto di noi stesse, siamo andate nel mondo piene delle vostre aspettative. Solo che fuori non ne sapevano niente e tutto andava nel solito vecchio modo."