A Barletta anche la Chiesa lotta a fianco del Mida

Messaggio dei parroci incoraggia la città a lottare. «Barletta non muore, riconosciamole quello che è doveroso darle»

lunedì 24 maggio 2010
A cura di Enrico Gorgoglione
La partita tra Andria e Barletta non è ancora finita. In un ideale match per la vittoria di un titolo chiamato sede legale. Il consiglio provinciale del 22 maggio ha votato a favore di Andria, che sarà la sede legale della Bat. Ma Barletta non è ancora al tappeto, e mostra la propria amarezza per una decisione davvero difficile da digerire. Certamente il Mida e il Comitato di lotta non si fermano qui e continueranno la loro battaglia per far valere i diritti della nostra città. Questi uomini hanno dimostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, il loro attaccamento alla città, ad una causa che va avanti ormai da secoli. L'ultima lodevole iniziativa del Mida è stata l'assemblea straordinaria di sabato, tenutasi presso la sala conferenza del pastificio "La contadina". Hanno partecipato all'assemblea anche diverse autorità politiche provinciali e cittadine, che hanno manifestato la propria volontà di lottare per il bene di Barletta. A fianco dei politici e del Mida lottano quotidianamente anche alcuni rappresentanti ecclesiastici. Don Francesco Piazzolla e Don Ruggiero Mastrodomenico supportano spiritualmente l'azione del gruppo. In una lettera i due parroci esprimono la loro vicinanza al gruppo. Riportiamo interamente l'intervento dei due parroci:

«Carissimi amici,
perdonerete la nostra assenza questa sera legata a molteplici motivi pastorali, ma ci sentiamo uniti a tutti voi nel comune cordoglio, rammarico, sofferenza e costernazione. Non ci sono parole per esprimere il nostro stato d'animo per l'ingiusta e pilotata decisione del consiglio provinciale che ieri ha votato e ha giurato l'annientamento di Barletta. Quello che ci spaventa non è certo una decisione che, se fosse avvallata dall'autentica coscienza delle popolazioni della Barletta-Andria-Trani, accetteremmo pure, ma è la consapevolezza di aver subito un terribile attacco politico, frutto di manovre e giochi che non hanno nulla a che vedere con la gente di questo dignitoso territorio.»

« "Le nazioni non muoiono" diceva Pio XII all'indomani della seconda guerra mondiale, Barletta non muore, i suoi cittadini sapranno trovare l'intoppo di questa nefasta decisione: il momento è solenne, ora più che mai tutte le forze vive del territorio, compresi i politici di ieri ed oggi, dovranno collaborare sinergeticamente, senza fini secondi, senza interessi di parte, ma perché a Barletta venga riconosciuto quello che è doveroso darle. Sono certo che insieme sapremo affrontare questo doloroso momento e uscirne a testa alta: sarà un'altra medaglia al valor civile e militare di questa dignitosa e grande città. »