Adriana Iasparro ASD Volley Barletta
Adriana Iasparro ASD Volley Barletta
Volley

Pallavolo, l’ASD Volley Barletta nelle parole di Adriana Iasparro

La giovane centrale biancorossa racconta il momento della squadra

Dopo una sconfitta, non è mai facile parlare di un cammino che si complica, di un risultato inaspettato, di uno stop che rimescola le carte in gioco in campionato. L'ASD Volley Barletta, reduce dal ko di Molfetta contro le bianco blu padrone di casa, si sta preparando al meglio al prossimo impegno di campionato. Ospite delle biancorosse sarà la Sportilia Volley Bisceglie, che formazione che occupa il terzo posto ad una sola lunghezza dal Barletta. A parlare del delicato momento dell'ASD Volley Barletta è la centrale Adriana Iasparro.

Adriana Iasparro, siete reduci da una partita quanto meno strana a Molfetta. Nei primi due set non è andato tutto benissimo, poi c'è stata una ripresa. Come avete assorbito questa sconfitta dal punto di vista psicologico?
Certamente non è facile riprendersi da questi sbalzi che subiamo durante le partite, soprattutto perché spesso capita che partiamo in svantaggio e dobbiamo recuperare, sia nel computo dei set che per quanto riguarda il punteggio. Tuttavia non possiamo certo piangerci addosso: se molliamo ora, il campionato diventa davvero difficile da recuperare. Perciò torniamo in palestra, torniamo di nuovo a lavorare.

A proposito di classifica, Bari ormai ha preso il largo, ma all'inseguimento c'è un gruppetto di squadre con voi, Molfetta, Ortanova e anche Bisceglie che daranno battaglia per il resto del campionato. C'è ottimismo all'interno del gruppo per il prosieguo del campionato?
L'atteggiamento deve necessariamente essere votato all'ottimismo, anche se si subisce una sconfitta, sarebbe un atteggiamento sbagliato pensare sempre agli errori fatti nella partita precedente. Cercheremo di lavorare meglio in palestra, soprattutto sarà necessario non subire quegli intervalli durante i set e durante le partite. Il Bisceglie sicuramente non vorrà perdere punti qui a Barletta, né vorrà fare brutta figura. Noi dobbiamo cercare di non perdere punti e di fare bella figura.

Caratteristica del girone d'andata che si è concluso due domenica fa è che la ASD Volley Barletta spesso e – credo – mal volentieri, giunga spesso al tie break. Avete parlato tra di voi all'interno dello spogliatoio? Sapete come ovviare a questo problema? È solo questione di concentrazione?
Non penso sia questione di concentrazione. Non è quello il problema fondamentale. Subiamo sempre lo svantaggio. Andare al tie break è faticoso sia fisicamente che mentalmente, anche se nella partita precedente, dopo aver recuperato bene da uno svantaggio, abbiamo perso. Lì deve scattare qualcosa caratterialmente all'interno della squadra, all'interno del gruppo, non individualmente…

Sabato prossimo arriva Bisceglie, poi l'impegno più "agevole" di Corato e la tappa di Coppa. Una serie di impegni ravvicinati che potranno testimoniare il vero valore della squadra. Siete pronte ad affrontare questo "tour de force"? Secondo te, avete buone possibilità, considerando anche che avete già battuto Bisceglie 1-3 in trasferta?
Noi dobbiamo necessariamente essere pronte, è diverso. Innanzitutto, dobbiamo allenarci come si deve. Il mister sicuramente cercherà di gestire le partite e gli avversari. Dobbiamo essere pronte perché Bisceglie ci aspetta al varco, e non vede l'ora di riprendersi quello che ha perso tra le mura amiche. Purtroppo il campionato è stato un po' strano. Già dall'inizio abbiamo affrontato partite molto importante. Anche la tappa di Corato non è certo da sottovalutare, perché non dobbiamo perdere l'entusiasmo, non dobbiamo galleggiare allo stesso livello dell'avversario, dobbiamo fare di più. Anche perché abbiamo notato che tutte le avversarie che ci affrontano hanno voglia di giocare contro di noi. Un motivo ci sarà: probabilmente all'interno della squadra abbiamo potenzialità tali da far venir voglia di giocare a pallavolo dall'altra parte.

Chi temete di più per la corsa ai primissimi posti?
Non c'è da temere nessuno, tutte le squadre sono nemiche valide, avversarie importanti. L'unico avversario che dobbiamo imparare ad affrontare è il più forte: siamo noi stesse. Dobbiamo lavorare molto su quello.

Quest'anno un gruppo giovane, anche le più piccole stanno crescendo bene. Cosa cementa questo gruppo? Qual è l'elemento che vi fa sentire più "squadra"?
Forse deve essere proprio il mix tra le ragazze più grandi che mettono la propria esperienza al servizio del gruppo e le ragazze più piccole che hanno la freschezza e la voglia di giocare. L'entusiasmo e la voglia devono essere le nostre marce in più, soprattutto per riprenderci quello che lo scorso anno ci è stato tolto per ovvi motivi. L'anno scorso abbiamo vissuto un momento di crescita: dobbiamo completare questo momento di crescita e maturare tutte insieme.

Passiamo al lato personale: quali sono i tuoi campioni di riferimento nel mondo della pallavolo?
Il mio punto di riferimento ormai è un po' "vecchiotto". Si tratta di Sartoretti, non solo tecnicamente, ma anche caratterialmente e come presenza in campo. Nel mondo femminile, il mio modello è Taismary Aguero: lei ci insegna che tolti i centimetri si può fare lo stesso qualcosa di importante, si può avere lo stesso una marcia in più.

Quali sono i tuoi hobby?
Mi piace leggere, mi piace fare lunghe passeggiate con il mio cane, mi piace uscire con gli amici, e anche mangiare (ride ndr).

A proposito di alimentazione, non è proprio facile abbinare la pallavolo ad un'alimentazione adeguata.
Sicuramente, più si andrà avanti, più sarà necessario, secondo il mio parere, inserire all'interno degli staff tecnici un nutrizionista o simili che guidino le ragazze soprattutto in questi periodi in cui l'alimentazione diventa giorno dopo giorno più disordinata.

Chiudiamo con una domanda particolare. Qual è il vostro motto di squadra, il vostro grido?
Il grido non si può rivelare fino a fine campionato. Resta chiuso all'interno dello spogliatoio, sia per superstizione che per altro. Magari a fine campionato, se le cose andranno bene, vi regaleremo il nostro grido.

Sicuramente andrà tutto bene, visto che noi non aspettiamo altro che sentire il grido delle biancorosse…
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