Marco Sesia, allenatore del Barletta Calcio
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Marco Sesia: "La gara con la Paganese importante per il gruppo"

Il tecnico biancorosso parla alla vigilia del match contro la Paganese

Tempo di vigilia della prima gara interna ufficiale per il Barletta. Domani, alle ore 18, i biancorossi di mister Sesia scenderanno in campo per la terza giornata del girone I della Coppa Italia di Lega Pro. Contro la Paganese, a Radi e compagni toccherà vincere per passare il turno in una competizione che la dirigenza biancorossa ha già dichiarato di non voler snobbare. Ed è per questo che il match contro gli uomini di mister Cuoghi assume un significato importante. Tanta è anche la curiosità della tifoseria, che ha la possibilità di assistere la prima volta al "suo" Barletta in gare ufficiali. Alla vigilia di Barletta-Paganese, è il tecnico Marco Sesia a fare il punto della situazione in casa biancorossa:

Il match contro la Paganese test importante?
«È una gara che ci deve servire per avvicinarci bene al campionato che è tra una settimana- è anche un match di prestigio, abbiamo la possibilità di passare il turno, ci proveremo per provare a superare la Paganese».

A prescindere dal risultato, la partita può servire anche per testare l'aspetto tecnico, fisico e comportamentale?
«Si, vogliamo vedere a che punto siamo, soprattutto per cercare di verificare il nostro stato di forma. Adesso il lavoro è più indirizzato quasi a "smaltire" il carico del ritiro. Fisicamente stiamo un pochino meglio, anche se non mi aspetto cose incredibili. Al di là della situazione fisica, credo che sia da verificare soprattutto la situazione temperamentale, e soprattutto quanto siamo andati avanti nel discorso di gruppo che è la cosa più difficile da lavorare, considerato che abbiamo 17-18 giocatori nuovi rispetto all'anno precedente, compreso allenatore e staff. Andiamo a vedere il discorso fisico, tecnico e tattico, ma ci teniamo all'aspetto temperamentale».

È soddisfatto della squadra e delle risposte che sta avendo?
«La squadra si sta impegnando molto, sta facendo quello che le stiamo chiedendo e sta seguendo il discorso tecnico. Sto vedendo che stanno lavorando bene, e questo per me è importante. Dire a che punto siamo e cosa faremo è difficile. L'ottimismo, come tipo di idea, ci può essere, solo ed esclusivamente per il fatto che ci sono ragazzi seri che si stanno comportando bene. Fino ad ora sono contento».

Guardiamo i singoli, come giudica D'Errico e Legras?
«D'Errico ha subito questo infortunio, che prima sembrava fosse meno serio, invece è una lesione muscolare. Ci vorranno almeno 7-10 giorni per vederlo con il gruppo. Per quel che riguarda Legras, è un discorso semplice: sono state fatte delle valutazioni a monte che però il campo qualche volta può smentire. Il ragazzo per ora sta facendo bene, e si può considerare un giocatore della rosa a tutti gli effetti. Legras è un giocatore che in silenzio sta facendo le cose per bene. All'inizio avevamo fatto dei piani diversi, ma ci dobbiamo riferire, senza preconcetti, a quello che ci dice il campo. Per adesso e per il futuro resterà qui».

Capitolo-Delvecchio, che apporto può dare un ex azzurro come lui?
«Delvecchio credo che sia la persona giusta per completare uno staff di lavoro proiettato verso una costruzione di qualcosa. È la persona che ha esperienza nel calcio, è di Barletta ed ha buon senso. Ci darà una grossa mano».

Per quel che concerne Dell'Agnello, quali sono le condizioni dell'attaccante?
«Dell'Agnello ha fatto il test isocinetico, che permette di valutare la funzionalità del recupero, a Roma circa 10 giorni fa. Aveva uno scompenso limitato su una zona della sua gamba e un po' più ampio su un'altra zona muscolare. In questi dieci giorni abbiamo lavorato solo su quel settore lì. Lui si sta impegnando al di sopra di ogni tipo di aspettativa. Sono assolutamente contento del ragazzo, ha una voglia matta. Diventa però difficile dire quali sono i tempi. Credo che per la prossima settimana sia in programma un altro test. Se questo test darà gli esiti sperati, verrà reintegrato in gruppo, e poi sarà solo questione di condizione».

È soddisfatto dell'accoglienza e del calore visto finora?
«Sono contento di quello che sto vedendo all'esterno, però è anche vero che io devo guardare a quanto succede all'interno. I discorsi relativi ai possibili abbonamenti in più o all'entusiasmo sono importanti, ma dal punto di vista dell'allenatore devono essere tenuti in conto nella percentuale bene. A me interessa che la squadra trovi la condizione giusta. Se si fatica nelle prime due partite e poi inanellerà un filotto di vittorie va bene. Certo è che se trovassimo un'altra vittoria, soprattutto nel modo in cui l'abbiamo centrata contro il Savoia, può servire come iniezione di fiducia. Se malauguratamente non dovessimo passare il turno per via del risultato, per me sarà importante guardare ad una prestazione adeguata, che dal punto di vista interno darà».

Capitolo-Fall, è soddisfatto della sua collocazione da centrale?
«Fall può giocare come centrale o come esterno di sinistra. Adesso è una necessità. Oltre alla sua forza, visto che con il Savoia è andato bene. Biancolino ha qualche problema, quando è arrivato il carico di lavoro gli ha creato problemi, mentre Dell'Agnello è indisponibile. Io dovrò riferirmi a quello che vedo, non considerando come si chiama, quello che ha fatto e quello che ha. Ameth sta facendo bene, è orgoglioso di giocare in questa squadra, è stato accolto benissimo. Deve aumentare un pochettino il suo livello di cattiveria. Ho parlato con lui, mi ha detto che il carico di lavoro è statao oneroso, però devo dire che, se si batte come si è battuto sabato scorso per noi va bene».

Cosa ne pensa di Palazzolo?
«Palazzolo sarà del Barletta, è un '94 che conosco molto bene. Sarà nella rosa dei 22-23 giocatori della rosa, che sarà sicuramente utile nel corso delle 38 partite. Cercavamo di abbinare il giocatore giovane al giocatore d'esperienza. Già prima avevamo puntato su di lui, ma abbiamo dovuto aspettare un po'».

Arriverà un centrocampista d'esperienza?
«Credo che queste domande vadano fatte ad un'altra persona. Credo che ci sarà ancora un movimento. Non mi permetto di fare nomi. Non so quando, non so come, perché ci sono alcune situazioni da valutare, però io sono abituato ad allenare la squadra che mi hanno messo a disposizione, che per quanto riguarda il nostro obiettivo è già un'ottima squadra».

In vista del match contro la Paganese, ha dubbi in merito alla formazione?
«Ho zero dubbi, la formazione sarà pressoché uguale a quella di Pagani, probabilmente ci saranno 1-2 cambi rispetto al Savoia».

Gemignani ha ben impressionato contro l'Andria, che apporto può dare?
«Gemignani è un giocatore, è arrivato tardi ma avevamo già posto gli occhi su di lui. Quando è stato possibile trovare questa soluzione, l'abbiamo portato con noi».

Branzani non è certo amato dalla piazza e dalla tifoseria, è confermato invece dal campo?
«Branzani è amatissimo da me. A me non interessa quanto fatto l'anno scorso. Si sta applicando, si sta comportando in maniera seria. Non ho visto tutta questa avversione. Per tutte queste situazioni, mi riferisco al campo. Lui è arrivato a luglio, e nel primo discorso che abbiamo fatto pensava di essere ceduto. Io gli ho detto che per me erano tutti uguali. Per me sta facendo le cose bene. Se prima ha avuto qualche problema, bastano prestazioni nel verso giusto, basta che la squadra vada nel verso giusto, che si impegni dal 1' al 95' per resettare tutti».

Soddisfatto per quanto fatto da Rizzitelli?
«Rizzitelli è un esterno, però ha fatto bene anche da punta centrale contro l'Andria. Ha avuto coraggio, ha buone qualità tecniche, deve migliorare la qualità del minutaggio, lavora ancora a sprazzi da settore giovanile. Però ha buone qualità, è un professionista serio e ha comportamenti giusti. Ad oggi abbiamo una rosa ampia».

Capitolo-tifoseria, siete rimasti colpiti dall'accoglienza e dal calore della piazza?
​«Mi avevano parlato di una piazza con grande calore, il giorno della presentazione sono rimasto colpito, non mi aspettavo questo calore in queste proporzioni. Questa proporzione forse non si trova nemmeno in certe piazze in serie A. Dal nostro punto di vista, siamo noi che ci dobbiamo mettere a questo livello. Noi siamo giocatori di serie C, ma il livello su cui lavoreremo è il livello dell'impegno e del dare tutto. è necessario far passare questo messaggio, credo che questo messaggio è facile sulla carta, ma difficile da mettere in campo, e credo anche che sia stato tralasciato in questi ultimi anni a Barletta. Credo che questa squadra deve dare un segnale importante da questo punto di vista».
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