Calcio
Barletta, al via a giorni la messa in mora della società
Calcagno (Aic): «A giorni le carte, modo migliore per cristallizzare situazione»
Barletta - mercoledì 25 febbraio 2015
1.02
Attese e interrogativi accompagnano i giorni più lunghi della storia recente del Barletta Calcio, quelli che si vivono dal 16 febbraio, data in cui il presidente Giuseppe Perpignano ha dato l'ok alla cessione dell'80% di quote in suo possesso (il restante 20% è del 19enne Federico Trani) e la piazza è venuta a conoscenza del mancato rispetto delle scadenze economiche nei confronti dei tesserati previste dalla Lega, secondo "episodio" dopo quello del 16 dicembre. Lunedì il numero uno biancorosso aveva spiegato di essere pronto a saldare emolumenti e stipendi del mese di dicembre, ma mentre si attende che tali promesse si concretizzino, i calciatori in rosa hanno optato per una mossa perentoria: la messa in mora del club.
A dare conferma alle voci anticipate da BarlettaViva è stato l'avvocato Umberto Calcagno, vicepresidente dell'Assocalciatori, nonché ex calciatore biancorosso nella stagione 1994-1995, che ha parlato sulle pagine di TuttoLegaPro.com: «Il nostro fiduciario di Bari (Danilo Coppola, ndr) ha visitato i ragazzi e a giorni verrà presentata la messa in mora. Una mossa che, oltre a concedere al calciatore il diritto di svincolarsi, è la maniera migliore per cristallizzare la situazione nei confronti della Lega, poiché tutte le contribuzioni in base agli articoli 85-90 delle Noif possono essere utilizzate a favore dei tesserati»: in soldoni, la messa in mora garantisce al tesserato di poter accedere ai soldi della fidejussione come primi soggetti ad essere retribuiti. Una mossa scontata e nell'aria da qualche giorno, quella di Quadri e compagni, che di solito si attua mandando una raccomandata con ricevuta di ritorno, in cui si intima al debitore di pagare i suoi debiti al creditore: e non a caso diversi calciatori del Barletta sono stati "avvistati" ieri pomeriggio in uffici postali cittadini, voce subito ripercorsa sul web.
Ma cos'è la messa in mora? E' un'intimazione fatta per iscritto dal creditore al debitore e serve a sollecitare quest'ultimo a far fronte all'impegno preso: si tratta di un primo passo, un tentativo di conciliazione, ma anche di un avvertimento, in quanto di solito dopo la messa in mora, se i debiti non vengono pagati, si adiscono le vie legali. L'effetto per il debitore è l'obbligo di risarcire il danno creatosi a causa del ritardato o mancato pagamento. Dal momento in cui la società biancorossa riceverà la comunicazione di messa in mora, ci saranno venti giorni per revocare il provvedimento: il Barletta pagando le retribuzioni di spettanza, i giocatori ritirandolo. Altrimenti, passati 42 giorni, tutti i giocatori potranno essere svincolati di diritto. Uno scenario che la piazza non vuole neanche immaginare, mentre entro domani pomeriggio, stando alle scadenze di 72 ore per il pagamento dal comunicato di lunedì "rumoreggiate" da ambienti vicini a Perpignano, dovrebbe arrivare sui conti dei calciatori il saldo dicembrino: in questo scenario si prepara intanto la trasferta di Benevento, in programma sabato alle 16.
(Twitter: @GuerraLuca88)
A dare conferma alle voci anticipate da BarlettaViva è stato l'avvocato Umberto Calcagno, vicepresidente dell'Assocalciatori, nonché ex calciatore biancorosso nella stagione 1994-1995, che ha parlato sulle pagine di TuttoLegaPro.com: «Il nostro fiduciario di Bari (Danilo Coppola, ndr) ha visitato i ragazzi e a giorni verrà presentata la messa in mora. Una mossa che, oltre a concedere al calciatore il diritto di svincolarsi, è la maniera migliore per cristallizzare la situazione nei confronti della Lega, poiché tutte le contribuzioni in base agli articoli 85-90 delle Noif possono essere utilizzate a favore dei tesserati»: in soldoni, la messa in mora garantisce al tesserato di poter accedere ai soldi della fidejussione come primi soggetti ad essere retribuiti. Una mossa scontata e nell'aria da qualche giorno, quella di Quadri e compagni, che di solito si attua mandando una raccomandata con ricevuta di ritorno, in cui si intima al debitore di pagare i suoi debiti al creditore: e non a caso diversi calciatori del Barletta sono stati "avvistati" ieri pomeriggio in uffici postali cittadini, voce subito ripercorsa sul web.
Ma cos'è la messa in mora? E' un'intimazione fatta per iscritto dal creditore al debitore e serve a sollecitare quest'ultimo a far fronte all'impegno preso: si tratta di un primo passo, un tentativo di conciliazione, ma anche di un avvertimento, in quanto di solito dopo la messa in mora, se i debiti non vengono pagati, si adiscono le vie legali. L'effetto per il debitore è l'obbligo di risarcire il danno creatosi a causa del ritardato o mancato pagamento. Dal momento in cui la società biancorossa riceverà la comunicazione di messa in mora, ci saranno venti giorni per revocare il provvedimento: il Barletta pagando le retribuzioni di spettanza, i giocatori ritirandolo. Altrimenti, passati 42 giorni, tutti i giocatori potranno essere svincolati di diritto. Uno scenario che la piazza non vuole neanche immaginare, mentre entro domani pomeriggio, stando alle scadenze di 72 ore per il pagamento dal comunicato di lunedì "rumoreggiate" da ambienti vicini a Perpignano, dovrebbe arrivare sui conti dei calciatori il saldo dicembrino: in questo scenario si prepara intanto la trasferta di Benevento, in programma sabato alle 16.
(Twitter: @GuerraLuca88)