Ogni cosa è illuminata

I nuovi orizzonti del giornalismo al L.Ink Festival

Cinque giornate dedicate all’editoria e alla comunicazione online

L'Università degli Studi di Bari si è trasformata per cinque giorni nella capitale dell'editoria online e delle nuove frontiere del giornalismo. Dal 10 al 14 aprile si è infatti svolto, alla sua prima edizione, il L.Ink Festival, evento focalizzato sulla realtà mediatica contemporanea, sulle tecnologie applicate all'editoria e alla comunicazione, alle nuove forme di informazione sia cartacea che sul web. Attraverso una serie di dibattiti e workshop interattivi, a diretto contatto con i nuovi mestieri dell'editoria contemporanea, l'occasione è stata immancabile per studenti e appassionati del settore, per poter approfondire nuove cognizioni e nuove esperienze sul mondo del giornalismo nel nuovo millennio.

Cinque giornate per ripensare il giornalismo e progettare nuovi percorsi formativi che rispondano agli inediti fabbisogni della comunicazione e dell'editoria in una prospettiva mondiale, tenendo il passo con la rivoluzione digitale dei new media: questa è stata l'innovativa ed appassionante proposta del festival, che ha convogliato a Bari una serie di interessanti personalità del mondo del giornalismo dei giorni nostri. A partire da Francesco Magnocavallo, ospite della prima gionata del festival, co-founder di Blogo.it ed esperto di blogging, che ha proposto riflessioni sulla fondamentale portata dei social network nella diffusione delle notizie, con particolare attenzione al fenomeno Twitter e alle logiche che si nascondono dietro il motore di ricerca Google. «Qual è la credibilità del blog rispetto alla testata tradizione? Dal new journalism e al gonzo journalism, è stato infranto il tabù della distanza tra il giornalista e la storia che racconta, cominciando a narrare in prima persona e buttandosi dentro alla propria narrazione. La caratteristica del blogging è quella di essere una storia orale riportata per iscritto».

Dopo i seminari con Francesco Piccinini, docente di Brand Strategy e Comunicazione presso l'Ecole Superieure de Gestion di Parigi, e Antonino Benincasa, docente e designer, relatore dell'incontro sul "liquid teaching", venerdì è stata la volta di Luca Valtorta, attualmente direttore del mensile di musica e cultura giovanile La Repubblica XL. Giornalista dalla ultradecennale esperienza, al pubblico ha spiegato la genesi del primo numero di XL: «Ogni spazio nelle pagine era affollato, riempito di ogni tipo di informazione, per soddisfare chiunque si approcciasse alla rivista senza conoscere particolari tipi di musica e di cinema che volevamo proporre. Uno sforzo giornalistico vero, concreto, diverso dal lavoro che si svolge online nelle webzine di spettacolo e di musica. Le nostre, sin dall'inizio, sono state scelte provocatorie, di grande richiamo, soprattutto per il pubblico giovanile, a partire dalle scelte dei personaggi delle prime copertine: Johnny Depp, Scarlett Johansson, Robbie Williams, Vasco Rossi».

Nella giornata di sabato due ospiti internazionali hanno catalizzato l'attenzione del festival: Stuart Allan, docente di giornalismo presso la School of Media dell'Università di Bournemouth dove dirige il Centre for Journalism and Communication Research, e Neil Shea, docente di giornalismo presso la Boston University e giornalista e reporter per il National Geographic. Il professor Allan, in particolare, ha illustrato i contenuti del suo saggio "Citizen Witnessing", una forma di giornalismo creata dal basso direttamente dai testimoni oculari di grandi eventi, come lo tsunami del 2004 in Asia, attraverso registrazioni di telecamere e telefonini: i cittadini stessi diventano giornalisti e si impegnano nella divulgazione "di prima mano" delle notizie di cui sono casuali spettatori. Neil Shea ha invece raccontato le sue esperienze come reporter del National Geographic in paesi esotici in giro per il mondo, dall'Antartide al Madagascar, ma anche cruenti racconti dalle zone di guerra in Medio Oriente, spiegando anche l'importanza e il fondamentale apporto informativo del foto-giornalismo. Domenica gli appuntamenti si sono conclusi con Vincino, direttore de "Il Male" e con i fumettisti Roberto La Forgia e Paolo Bacilieri, per raccontare le contaminazioni tra giornalismo, fumetto e satira.

Le nuove istanze della professionalità giornalistica hanno trovato un loro spazio di discussione attraverso l'interattività con numerosi studenti, accorsi in massa agli incontri. Tra giornalismo tradizionale e nuove tecniche di giornalismo online, l'orizzonte è vasto e potenzialmente disponibile alle migliori innovazioni, grazie soprattutto all'apporto dei social network e delle nuove forme di informazione, dal citizen journalism al data journalism fino al blogging, senza dimenticare l'etica e il rispetto per la veridicità della notizia.
10 fotoL.Ink Festival, nuove frontiere del giornalismo
L.Ink Festival, le nuove frontiere del giornalismoL.Ink Festival, le nuove frontiere del giornalismoL.Ink Festival, le nuove frontiere del giornalismoL.Ink Festival, le nuove frontiere del giornalismoL.Ink Festival, le nuove frontiere del giornalismoL.Ink Festival, le nuove frontiere del giornalismoL.Ink Festival, le nuove frontiere del giornalismoL.Ink Festival, le nuove frontiere del giornalismoL.Ink Festival, le nuove frontiere del giornalismoL.Ink Festival, le nuove frontiere del giornalismo
Citizen journalism
Il giornalismo partecipativo (detto anche giornalismo collaborativo, o in inglese: citizen journalism) è il termine con cui si indica la nuova forma di giornalismo che vede la "partecipazione attiva" dei lettori, grazie alla natura interattiva dei nuovi media e alla possibilità di collaborazione tra moltitudini offerta da Internet.

Data journalism
Per giornalismo di precisione (in inglese: data driven journalism o computer-assisted reporting o database journalism) s'intendono quelle inchieste realizzate con gli strumenti della matematica, della statistica e delle scienze sociali e comportamentali, che sono applicate alla pratica del giornalismo.

New journalism
Il nuovo giornalismo (dall'inglese new journalism) è uno stile anticonvenzionale di giornalismo degli anni sessanta e settanta. Prevede l'introduzione di motivi tipici della narrativa, capaci di catturare il lettore, nelle strutture del giornalismo tradizionale. Una delle forme più consolidate è il cosiddetto romanzo-reportage, un reportage giornalistico scritto in forma di romanzo.
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