Il Trovatore

Partitura 15

Novaetere, musica senza frontiere

Quattro ragazzi baresi che, nella sperimentazione di nuove soluzioni musicali e nuovi generi, cercano un elemento mancante nell'universo multiforme del rock, per tramutare le emozioni umane in puro suono e schiudere all'ascoltatore mondi inesplorati.

La band nasce nel 2009 dall'incontro di Marco Dello Russo, cantante e songwriter, Domenico Simone alla chitarra elettrica, Antonello Losacco al basso elettrico a sei corde e Walter Forestiere alla batteria. Quattro personalità provenienti da mondi musicali diversi ma un unico sorprendente risultato.

Il 2010 è un anno fortunato per la band. Vincono la prima edizione del concorso per band emergenti "LeMusicoTentazioni", nel mese di Giugno e registrano il loro secondo cd autoprodotto (dopo il primo del 2009 "SeStesteQui…") intitolato "Novaetere EP". Partecipano inoltre al "Controfestival" nel mese di dicembre, sulle frequenze di Controradio, esibendosi nella prestigiosa cornice del Teatro Kursaal Santalucia di Bari. Nel 2011 partecipano a numerosi contest per band emergenti, portando la loro musica in giro per diverse regioni italiane (Puglia, Calabria, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna).

Giungono finalisti nel concorso nazionale Suoni Paralleli presso l'Arteria di Bologna, nel concorso RockAgainstFestival presso il Fossato del Castello Svevo di Barletta, nel concorso Rumore Pop Contest presso il Butterfly Cafè di Trinitapoli ed ottengono il terzo posto al Festival Onda Pazza di Quasano. Nel mese di ottobre vengono selezionati per la compilation MEID IN PUGLIA a cura del MEI, Meeting Etichette Indipendenti.

Passione, dolcezza, rabbia, mistero, magia: questo sono i Novaetere sul palco e nella loro musica.

LINE UP:

Marco Dello Russo: Voce e chitarra acustica.
Domenico Simone: Chitarra elettrica.
Antonello Losacco: Basso elettrico a sei corde.
Walter Forestiere: Batteria e percussioni.


Perché avete scelto il nome Novaetere?

«Il nome "Novaetere" è composto da due parole ben distinte, nova ed etere. La musica si propaga libera nell'aria sotto forma di onde sonore (nell'ETERE) e quello che cerchiamo di proporre è dunque una musica nuova (NOVA) che schiuda delle inedite prospettive sonore per chiunque ci ascolti. Ecco il perché del nostro nome, Novaetere».

Cosa vi ha spinto a scegliere la musica per esprimervi?

«Credo un certo tipo di sensibilità nel voler comunicare i propri stati d'animo, la propria agitazione interiore ma anche la grande gioia che si prova nell'esprimere se stessi attraverso lo strumento, la canzone, il testo, l'arrangiamento. Sono tutti aspetti che in un modo o nell'altro racchiudono le nostre quattro personalità e le portano su un'unica strada, quella dei Novaetere».

Ricordate ancora il vostro primo concerto? Quali furono le vostre sensazioni?

«Il primo concerto dei Novaetere? Impossibile dimenticarlo. Diciamo che non fu uno dei più riusciti ma avevamo la netta sensazione che presto molte cose sarebbero cambiate…..in positivo ovviamente! Del resto eravamo in tre, senza batteria, con una sorta di drum machine come supporto ritmico ed una manciata di canzoni in cerca di un arrangiamento definitivo. E' passato un bel po' di tempo da allora…»

Qual è il filo conduttore che attraversa il vostro EP ( extended play) ?

«Il Novaetere Ep racconta diverse storie, alcune delle quali vissute direttamente sulla nostra pelle. Per questa motivazione suonano vere, autentiche, almeno dal nostro punto di vista. Pur non essendo totalmente autobiografiche parlano di noi e della gente che abbiamo incontrato in questi anni. Sono le loro storie ma anche le nostre».

Come e dove nascono le vostre canzoni? Scrivete prima il testo o la melodia?

«Di solito in sala prove, ma abbiamo diversi approcci alla composizione. Può capitare che un giorno qualcuno di noi porti una canzone già pronta, la faccia ascoltare agli altri e si decida tutti insieme di arrangiarla, oppure che una canzone nasca nell'ambito di una jam da 25-30 minuti che successivamente viene editata per darle una "forma". Non abbiamo un metodo fisso. Spesso viene fuori prima la melodia o un giro di basso ma queste cose sono abbastanza imprevedibili. Non vogliamo sentirci obbligati a fare delle cose solo perché "in genere si fa così". Lasciamo che venga fuori tutto in modo naturale…»

Di cosa parlano le canzoni del vostro EP ?

«Tutte le canzoni dell'EP come detto in precedenza raccontano delle piccole storie. Novaetere, il brano in apertura, è una sorta di dichiarazione di intenti. Parla del nostro gruppo, dei sacrifici che abbiamo fatto per arrivare fino a questo punto, racchiude tutta la passione, l'entusiasmo, la vitalità di un gruppo di amici che continua a divertirsi suonando insieme. Piume, Mandorle & Co. racconta di un amore nascosto e mai rivelato fino all'esplosione finale, mentre le conclusive Olio 31 e Le Streghe nei Sassi trattano temi come l'estrema ingenuità delle persone dinnanzi ad eventi poco chiari e l'ossessione, quasi compulsiva, che si può raggiungere nel corso di una sofferta storia d'amore. In generale amiamo molto questa seconda parte dell'EP. La riteniamo viscerale ed affascinante».

Com'è il vostro rapporto con il pubblico (soprattutto femminile) durante i concerti?

«Molto buono direi, soprattutto con quello femminile! Cerchiamo di lasciarci andare durante i concerti e coinvolgere il più possibile il nostro pubblico!»

Più importante di suonare è....?

«Un po' tutto quello che poi finisce inevitabilmente all'interno delle nostre canzoni; le amicizie, l'amore, alcuni importanti temi di carattere sociale ed ovviamente le classiche attività che ognuno di noi nel suo piccolo coltiva. Quali sono? Segreto ovviamente… »

Vi sentite stimati e compresi, a livello locale?

«Siamo un gruppo abbastanza atipico nel panorama musicale locale perché facciamo musica in modo libero, senza precluderci la possibilità di spaziare attraverso diversi stili musicali. Non facciamo pop, né possiamo essere definiti esclusivamente rock, alternative-rock, folk o jazz. Eppure nei nostri brani c'è spazio per tutti questi elementi. Non lo facciamo consapevolemente sono solo alcune influenze musicali pre-esistenti nel nostro DNA.

Il problema è che quando alcuni giornalisti musicali devono definirci vanno in tilt o esprimono dei pareri negativi solo perché abituati ad un mondo musicale dove ogni artista deve poter essere catalogabile immediatamente in un determinato genere per essere considerato valido. La novità è dunque accettata solo nel momento in cui riconduca a qualcos'altro e questo delle volte porta a delle spiacevoli incomprensioni. Purtroppo a nostro modo di vedere questa non è una cosa positiva, né per i gruppi, né per la musica in generale».

Il supporto cd sta purtroppo scomparendo, ritenete che sia divenuto oramai un supporto pubblicitario o sia ancora un supporto culturale?

«Riteniamo che il cd, così come il vinile, siano e saranno per sempre degli straordinari supporti culturali al pari dei libri. Il problema è chiedersi se la qualità delle proposte musicali attuali sia tale da meritare un supporto fisico (il cd ovviamente). Detto questo potremmo aprire un dibattito che durerebbe un mese su etichette discografiche, mercato, artisti validi, artisti non validi, diffusione della musica alternativa e file-sharing ma preferiamo evitare. Resta il fatto che continuiamo ad acquistare i cd degli artisti che realmente ci piacciono e credo che continueremo a farlo».

Cosa NON fareste per promuovere il vostro disco?

«Tutto quello che non abbia alcuna attinenza con la musica. Un esempio su tutti? Partecipare ad un Talent Show».





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Musica e dintorni, l'armonia di Barletta

Indice rubrica
Partitura 40 26 dicembre 2015 Partitura 40
Partitura 39 4 agosto 2015 Partitura 39
Partitura 38 3 maggio 2015 Partitura 38
Partitura 37 4 novembre 2014 Partitura 37
Partitura 36 28 agosto 2014 Partitura 36
Partitura 35 6 giugno 2014 Partitura 35
Partitura 34 1 marzo 2014 Partitura 34
Partitura 33 15 gennaio 2014 Partitura 33
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