Cronaca
Violenza degna di un far west: si allunga la serie di aggressioni
Non solo l'agguato a Ventura, disagi anche per il sindaco di Molfetta
Barletta - mercoledì 21 gennaio 2015
La violenza è la peggiore delle sconfitte. Mentre a Barletta due anonimi aggressori hanno sparato alcuni colpi di pistola contro il consigliere comunale Pasquale Ventura, a pochi kilometri di distanza – nella città di Molfetta – il sindaco Paola Natalicchio è rimasta barricata nei suoi uffici a Palazzo di Città a causa della violenta protesta di quaranta manifestanti: urla, pugni e minacce per la richiesta di sussidi da parte del Comune. «Sono stanca di fare il sindaco in un clima di ostilità e ferocia» ha scritto su Twitter durante le ore di disagio per la protesta, accaduta dopo varie minacce ricevute via sms. «Questa non è più vita. Non possiamo lavorare nella paura».
Il clima di tensione è altissimo sul territorio. Poco meno di un mese fa, proprio nel vivo delle festività natalizie, si consumò un'aggressione ai danni del presidente della provincia di Barletta-Andria-Trani, nonché primo cittadino di Bisceglie, Francesco Spina, vittima di un atto violento da parte di un cittadino che gli aveva richiesto un posto di lavoro. Il risultato fu il ricovero in ospedale con la diagnosi di un timpano sfondato. Esattamente un mese prima, a Barletta, fu il coordinatore della Camera Comunale della Cgil Franco Corcella a subire una violenta aggressione fisica che destò una serie di prese di posizioni da parte della politica locale. Pochi giorni prima, un pugno sferrato da un aggressore recidivo colpì un poliziotto nelle vicinanze del Castello, sotto gli occhi di tutti. L'ultima di questa serie di scene da far west è avvenuta ieri, e la vittima è stata ancora una volta un politico.
Sembra banale osservare che questi atti di violenza siano come gradini di una progressiva escalation di cui siamo tutti osservatori piuttosto inermi: tutti pronti alla solidarietà, alla compassione, alla vicinanza, soprattutto quando l'attacco diventa fisico e brutale, degno dei peggiori istinti animali, ma per prevenire il peggio cosa si può fare? Le forze dell'ordine sono sempre pronte a intervenire, accomunato da spirito di servizio e costante attenzione, ma vivono con sofferenza i tagli alle proprie risorse e perciò limitano la prevenzione attiva. La politica locale incita troppo spesso a una violenza verbale e intellettuale che purtroppo non risulta di buon auspicio per una pacata convivenza civile. I cittadini sono spaventati, e spesso davvero non hanno i mezzi necessari per bloccare questo clima che ci angoscia tutti, stringendoci in una preoccupazione sempre maggiore.
Proviamo a partire dalle evidenze maggiori, convinciamo i nostri rappresentanti istituzionali e politici ad abbassare i toni, a farsi loro stessi per primi promotori di uno spirito pacifico, o che almeno non inciti all'aggressività. Ogni atto di violenza è sempre una sconfitta per tutti, soprattutto se diviene una cattiva abitudine.
Il clima di tensione è altissimo sul territorio. Poco meno di un mese fa, proprio nel vivo delle festività natalizie, si consumò un'aggressione ai danni del presidente della provincia di Barletta-Andria-Trani, nonché primo cittadino di Bisceglie, Francesco Spina, vittima di un atto violento da parte di un cittadino che gli aveva richiesto un posto di lavoro. Il risultato fu il ricovero in ospedale con la diagnosi di un timpano sfondato. Esattamente un mese prima, a Barletta, fu il coordinatore della Camera Comunale della Cgil Franco Corcella a subire una violenta aggressione fisica che destò una serie di prese di posizioni da parte della politica locale. Pochi giorni prima, un pugno sferrato da un aggressore recidivo colpì un poliziotto nelle vicinanze del Castello, sotto gli occhi di tutti. L'ultima di questa serie di scene da far west è avvenuta ieri, e la vittima è stata ancora una volta un politico.
Sembra banale osservare che questi atti di violenza siano come gradini di una progressiva escalation di cui siamo tutti osservatori piuttosto inermi: tutti pronti alla solidarietà, alla compassione, alla vicinanza, soprattutto quando l'attacco diventa fisico e brutale, degno dei peggiori istinti animali, ma per prevenire il peggio cosa si può fare? Le forze dell'ordine sono sempre pronte a intervenire, accomunato da spirito di servizio e costante attenzione, ma vivono con sofferenza i tagli alle proprie risorse e perciò limitano la prevenzione attiva. La politica locale incita troppo spesso a una violenza verbale e intellettuale che purtroppo non risulta di buon auspicio per una pacata convivenza civile. I cittadini sono spaventati, e spesso davvero non hanno i mezzi necessari per bloccare questo clima che ci angoscia tutti, stringendoci in una preoccupazione sempre maggiore.
Proviamo a partire dalle evidenze maggiori, convinciamo i nostri rappresentanti istituzionali e politici ad abbassare i toni, a farsi loro stessi per primi promotori di uno spirito pacifico, o che almeno non inciti all'aggressività. Ogni atto di violenza è sempre una sconfitta per tutti, soprattutto se diviene una cattiva abitudine.