Politica
Regionali in archivio, è il momento del rimpasto?
Superate le colonne d'Ercole delle elezioni, la maggioranza valuta i propri equilibri
Barletta - mercoledì 10 giugno 2015
"Vorrei verificare quella che è la volontà popolare e raccogliere le indicazioni che vengono dagli elettori. Bisogna capire come il processo politico originario possa rinverdire". Così Pasquale Cascella, non più tardi di due mesi fa si esprimeva ai nostri microfoni, indicando nelle elezioni regionali un appuntamento importante per comprendere la consistenza della sua maggioranza originaria al cospetto del popolo e trarne le dovute conseguenze. Come è logico, i risultati emersi dalle urne lo scorso 31 maggio sono stati oggetto di analisi da parte delle varie forze politiche e i verdetti espressi potrebbero portare a conseguenze in quella che è l'attuale composizione della giunta comunale.
Nell'eventuale riorganizzazione della rappresentanza di governo cittadina, sarà ovviamente fondamentale il ruolo del PD. Il risultato delle elezioni ha confermato la preponderanza del Partito Democratico nel consenso dei cittadini barlettani tanto che ancora una volta saranno due i rappresentanti della formazione di via del Nazareno al consiglio regionale. L'eterno dualismo tra Filippo Caracciolo e Ruggiero Mennea resta dunque in essere anche se con condizioni ampiamente diverse rispetto al passato. Il peso del consenso raggiunto da Caracciolo, che è largamente maggiore a quello di Mennea eletto dell'ultim'ora e sotto la spada di Damocle di ricorsi che potrebbero rimettere in discussione la sua rielezione, sarà sicuramente preso in considerazione in un eventuale rimpasto con relativa valutazione nella rappresentanza in giunta. Esaminata la posizione del PD che dunque potrebbe aumentare a più di una unità (attualmente siede in giunta il solo Antonio Divincenzo) la propria rappresentanza, la situazione più spinosa è senza dubbio quella di Sinistra Unita che poi tanto unità non è.
La posizione maggiormente in bilico è senza dubbio quella del consigliere Piero Sciusco che in campagna elettorale pare abbia sostenuto il candidato PD Filippo Caracciolo creando dunque una divergenza politica con gli altri componenti del gruppo consiliare impegnati a sostegno dei candidati della lista Noi a Sinistra per la Puglia Corcella (sostenuto da Campese e Doronzo) e Lodispoto (sostenuto da Lasala). Un' eventuale fuoriuscita di Sciusco da Sinistra Unita porterebbe a 3 le unità del gruppo consiliare andando a indebolire il già precario equilibrio interno della stessa forza politica chiamata poi anche a valutare la posizione del vice-sindaco Anna Rizzi Francabandiera. Infine, considerando la situazione degli altri gruppi consiliari di maggioranza (Buona Politica, Scelta Civica, Lista Cascella-Insieme e Centro Democratico), va detto che tutti i rappresentanti di essi fatta eccezione per il consigliere Mazzarisi che ha sostenuto Franco Corcella, si sono in blocco schierati con candidati del PD (Caracciolo in primis) e che l'obiettivo di ciascuna forza politica sarà quello di mantenere la propria rappresentanza in giunta. Preso atto di tutto questo, il sindaco nei giorni scorsi avrebbe dichiarato la propria disponibilità a ridiscutere la rappresentanza dei vari partiti in giunta e in questi giorni dovrebbe avviare degli incontri bilaterali per cercare di comprendere meglio quali possano essere le modalità di un rimpasto che dopo essere stato nell'aria per mesi potrebbe essere arrivato davvero ad un passo dalla realizzazione, e chissà che una volta effettuato non possa portare maggiore compattezza in un centro-sinistra come quello barlettano, abituato ad una atavica fibrillazione.
Nell'eventuale riorganizzazione della rappresentanza di governo cittadina, sarà ovviamente fondamentale il ruolo del PD. Il risultato delle elezioni ha confermato la preponderanza del Partito Democratico nel consenso dei cittadini barlettani tanto che ancora una volta saranno due i rappresentanti della formazione di via del Nazareno al consiglio regionale. L'eterno dualismo tra Filippo Caracciolo e Ruggiero Mennea resta dunque in essere anche se con condizioni ampiamente diverse rispetto al passato. Il peso del consenso raggiunto da Caracciolo, che è largamente maggiore a quello di Mennea eletto dell'ultim'ora e sotto la spada di Damocle di ricorsi che potrebbero rimettere in discussione la sua rielezione, sarà sicuramente preso in considerazione in un eventuale rimpasto con relativa valutazione nella rappresentanza in giunta. Esaminata la posizione del PD che dunque potrebbe aumentare a più di una unità (attualmente siede in giunta il solo Antonio Divincenzo) la propria rappresentanza, la situazione più spinosa è senza dubbio quella di Sinistra Unita che poi tanto unità non è.
La posizione maggiormente in bilico è senza dubbio quella del consigliere Piero Sciusco che in campagna elettorale pare abbia sostenuto il candidato PD Filippo Caracciolo creando dunque una divergenza politica con gli altri componenti del gruppo consiliare impegnati a sostegno dei candidati della lista Noi a Sinistra per la Puglia Corcella (sostenuto da Campese e Doronzo) e Lodispoto (sostenuto da Lasala). Un' eventuale fuoriuscita di Sciusco da Sinistra Unita porterebbe a 3 le unità del gruppo consiliare andando a indebolire il già precario equilibrio interno della stessa forza politica chiamata poi anche a valutare la posizione del vice-sindaco Anna Rizzi Francabandiera. Infine, considerando la situazione degli altri gruppi consiliari di maggioranza (Buona Politica, Scelta Civica, Lista Cascella-Insieme e Centro Democratico), va detto che tutti i rappresentanti di essi fatta eccezione per il consigliere Mazzarisi che ha sostenuto Franco Corcella, si sono in blocco schierati con candidati del PD (Caracciolo in primis) e che l'obiettivo di ciascuna forza politica sarà quello di mantenere la propria rappresentanza in giunta. Preso atto di tutto questo, il sindaco nei giorni scorsi avrebbe dichiarato la propria disponibilità a ridiscutere la rappresentanza dei vari partiti in giunta e in questi giorni dovrebbe avviare degli incontri bilaterali per cercare di comprendere meglio quali possano essere le modalità di un rimpasto che dopo essere stato nell'aria per mesi potrebbe essere arrivato davvero ad un passo dalla realizzazione, e chissà che una volta effettuato non possa portare maggiore compattezza in un centro-sinistra come quello barlettano, abituato ad una atavica fibrillazione.