Comune di Barletta
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La città

Presto due intitolazioni a Barletta per i giornalisti Vittorio Grimaldi e Raffaele Iorio

È del 25 luglio scorso la delibera della giunta per assegnare i nomi di varie strutture

«È del 25 luglio scorso, la delibera della Giunta Comunale di Barletta con la quale sono state denominate diverse aree di circolazione oltre ad un giardino pubblico e un centro sportivo ubicato in viale Dante Alighieri. Questa delibera è stata frutto del ventaglio di decisioni e proposte scaturito dalla riunione della commissione toponomastica cittadina tenutasi il 27 marzo di quest'anno, durante la quale gli argomenti trattati sono stati diversi ed interessanti allo stesso modo» scrive in una nota stampa Michele Grimaldi, Componente Commissione Toponomastica Barletta.

«Si è passati dalla denominazione di tre tratti viari - prosegue - compresi nella zona delle nuove costruzioni di via della Tramvia, a Ferdinando Palasciano precursore della Croce Rossa; Tommaso Severini notaio e Sindaco di Barletta nei primi del '900 e a Francesco Lobefaro Sinigaglia carabiniere, medaglia d'Argento al valor militare, eroicamente caduto sul fronte russo nel secondo conflitto mondiale, all'intitolazione di un centro sportivo a Vincenzo Cassano, tragicamente scomparso a soli 22 anni e due vie ad Antonio Megalizzi e Valeria Solesin vittime innocenti, barbaramente uccise negli attentati terroristici di Strasburgo e del Bataclan a Parigi. Ancora, è stato intitolato a Nostra Signora di Fatima, il largo del mercatino giornaliero sito nel Rione Medaglie d'Oro; il tratto di via Cristoforo Colombo al noto armatore ottocentesco barlettano Antonio Dibitonto ed infine, è stato concesso giusto riconoscimento al Preside dell'ITC Cassandro di Barletta, Francesco Filannino intitolandogli la strada Vicinale prolungamento di viale Ippocrate. Ma la particolarità di quell'ultima seduta della commissione toponomastica, è stata la decisione di intitolare, situazione mai verificatasi sinora nella nostra Città, due larghi, quello alle spalle del Palazzo di Città e l'altro, al termine di via San Donato, ad altrettanti giornalisti che hanno fatto dell'amore verso Barletta, la loro vera missione professionale e soprattutto personale. Si parla di Vittorio Grimaldi e Raffaele Iorio».

Vittorio Grimaldi nasce a Barletta il 30 settembre 1926. Ragioniere diplomatosi presso l'Istituto Tecnico Commerciale "Geremia Di Scanno" di Barletta dove, nel 1948, svolge l'incarico di supplente per l'insegnamento della lingua inglese e francese. Nello stesso anno 1948 viene nominato Presidente dei Giovani dell'Azione Cattolica della Diocesi Arcivescovile di Trani Barletta Bisceglie e Nazaret. Iscrittosi presso l'Università degli Studi di Bari alla facoltà di Economia e Commercio, nel 1953, per la prima volta, si presenta alle elezioni amministrative comunali nella lista della Democrazia e subito viene eletto con un notevole suffragio. Assume importanti incarichi nell'ambito delle varie amministrazioni comunali che si susseguono dal 1960 al 1970. Proprio durante l'espletamento del suo incarico di Assessore allo Sport-Turismo e Spettacolo accolse con vivo entusiasmo e supportò l'iniziativa di don Peppuccio Damato e del cavaliere Damiano Daddato di dare vita alla rievocazione del fatto d'arme più amato e famoso nel mondo cioè la Disfida di Barletta. Nel 1965 si tenne il primo corteo rievocativo e poi dal 1967, anno della sua elezione a Presidente della Pro Loco di Barletta, al 1969, la famosa riproposizione del certame con attori che interpretavano i ruoli dei vari Ettore Fieramosca, La Motte e Consalvo da Cordova. Iscritto all'albo dei Giornalisti Pubblicisti dalla fine degli anni '50, scrisse i suoi "pezzi" come corrispondente ed inviato per testate giornalistiche quali la Gazzetta del Mezzogiorno, il Messaggero, il Tempo che all'epoca aveva una pagina dedicata alla Puglia, la Nazione di Firenze, la Sicilia di Catania, il Tuttosport di Torino, il Resto del Carlino e Stadio di Bologna. Nel 1966 fondò, finanziò e diresse il periodico di informazione "L'Ofanto" dalle pagine del quale affrontò importanti temi politici e di vista cittadina. Negli anni è stato Direttore Responsabile dei periodici "Il Buon Senso", "Il Fieramosca", "Orizzonte di Troia e del Sub - Appennino Dauno", "OK Barletta" e "Buona Domenica" questi ultimi dedicati allo sport. Nel 1978, fra i primi in Italia, assunse la Direzione di una testata giornalistica televisiva e più precisamente di Telebarletta, pioniera delle televisioni che a quei tempi erano chiamate "libere" e successivamente di Tele A 42, Barletta Radio 1 e Radio Gamma. Muore a Barletta l'8 novembre 2006.

Raffaele Iorio nato ad Aosta il 15 giugno 1934 e trasferito a sei anni a Barletta, frequentò per molti anni il collegio dei Gesuiti di Vico Equense (Napoli). Laureatosi in Archeologia medievale, oltre ad essere stato studioso e collaboratore di importanti riviste è stato anche un grande giornalista, anche se non era iscritto all'albo. Scriveva soprattutto articoli di storia medievale divulgativa sulla "Gazzetta del Mezzogiorno" ma anche su pubblicazioni specialistiche di livello nazionale come "Dossier" della De Agostini, per non dire dei numerosi studi su Federico II di Svevia e le sue innumerevoli conferenze sul grande Svevo che attiravano sempre attenti ascoltatori. Effettuò su Barletta, ricerche meticolose e interpretativamente innovative come quando nell'Incontro Studi Dalla Chiesa alla "civitas" (1997) rilesse, facendocele riscoprire, le carte di Monsignor Salvatore Santeramo in occasione della riapertura della Cattedrale di S. Maria, offrendone una chiave interpretativa di grande suggestione. Presidente della Sezione di Barletta della Società di Storia Patria per la Puglia, dal 17 luglio 1998 al 14 luglio 2005, per due mandati consecutivi, collaborò all'uscita dell'Annuario "Baruli Res" organo di stampa della Sezione. Fra gli articoli più notevoli degni di essere ricordati, è una vibrata critica alle istituzioni (Quel dente di cinghiale a Schorndorf, la cultura come necessità e come dovere) dove stigmatizzava la indifferenza delle Amministrazioni Comunali alla promozione di iniziative dirette a valorizzare i nostri tesori. Muore a Bari il 13 febbraio 2007.
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