Cassonetto nell'ex distilleria
Cassonetto nell'ex distilleria
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Occupazione abusiva delle palazzine ex distilleria, intervengono i Carabinieri

Familiari in rivolta: «Il sindaco sapeva tutto», forse sigillati gli appartamenti

Un "evento bianco" quello accaduto questa mattina agli occupanti dei locali nei pressi dell'ex distilleria, ove sono giunti i Carabinieri che avrebbero portato via una ventina di persone con l'accusa di furto continuato di energia elettrica. E' accaduto questa mattina tra le 7.30 e le 7.45, un gruppo di militari sarebbero arrivati alle palazzine cosiddette "dell'ex distilleria" (in realtà nelle strettissime vicinanze dell'ex distilleria ma divise da un muro dallo storico edificio abbandonato), occupate abusivamente da cittadini senza fissa dimora. Tale plesso, inizialmente destinato ad anziani, risulta però occupato da quattro anni e mezzo.

Il controllo dei Carabinieri, che appariva agli occupanti di formalità avrebbe riguardato una presunta presenza di armi e stupefacenti che tuttavia sembrerebbero non essere presenti nello stabile , avrebbe fatto scaturire l'evidenza di un attacco cablato di tensione (il classico filo della "corrente"), che presumibilmente riforniva l'intero stabile, ad una centralina nelle stesse vicinanze dell'orto botanico. D'urgenza sarebbe scattata l'accusa di furto continuato di energia elettrica, per cui una ventina di occupanti sarebbero stati trasportati presso la locale caserma dell'Arma per essere ascoltati e si tratterebbe dei capofamiglia dei vari nuclei occupanti il palazzo.

"Tutto falso", avrebbero detto alcuni familiari nei pressi della caserma dei Carabinieri, in attesa di notizie dei loro congiunti. Tra la preoccupazione e la tensione generale alcuni avrebbero detto che «tutti pagavamo la corrente, all'inizio ad un nostro contatto che ci prestava regolare fornitura dietro pagamento, non appena questo si è tirato indietro è stata l'Enel a fornire un regolare attacco ad una centralina nei pressi dell'orto botanico con contatore apposito». Altri avrebbero rincarato la dose «il sindaco lo sapeva ed era perfettamente a conoscenza della situazione, soprattutto della fornitura di corrente» rimarcando un misto tra rabbia e delusione nei confronti del primo cittadino Pasquale Cascella. La "certezza" di questa situazione derivererebbe anche dal presunto contatore di energia elettrica a cui gli operai dell'Enel avrebbero apposto la scritta "Palazzina abitata" a rimarcare una situazione non illegale ma comunque risaputa.
Verbale di perquisizione avvenuta dei Carabinieri
Poche conferme invece dai carabinieri, porte chiuse in caserma: si contano 17 arresti complessivi, tra cui 7 ai domiciliari. L'immobile è stato invece posto sotto sequestro con "facoltà d'uso per circa due mesi". Non è stata confermata invece la notizia più forte, ovvero che sarebbero stati apposti i sigilli agli appartamenti delle suddette palazzine nei pressi dell'ex distilleria. Ricordiamo l'emissione del lontano giugno 2012 della determina n. 838 per la vicenda che risale ormai al 21 novembre 2009 e che riguarda 18 mini appartamenti, nemmeno completati, quando "alcune persone, in concorso tra loro, arbitrariamente occupavano due palazzine attigue con ingressi indipendenti, ognuna delle quali composta da n. 9 mini alloggi, di proprietà del Comune di Barletta, ubicate presso il complesso "Orto-Botanico" alla via Vittorio Veneto s.n., in fase di ultimazione, destinate all'assegnazione a coppie di anziani". Sull'episodio, la Procura di Trani aveva avviato un procedimento penale.

Ulteriori approfondimenti a breve.
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