Atti vandalici e senso di pericolo
Atti vandalici e senso di pericolo
La città

Maleducazione e vandalismo a Barletta: quali rimedi?

L’inciviltà di tanti giovani imperversa in città, tra i vuoti normativi e la rabbia dei cittadini

Via Vitrani, centro storico, Parco dell'Umanità, giardini De Nittis. Luoghi diversi, stesso comune denominatore: vandalismo, inciviltà e maleducazione da parte di gruppi di ragazzi e ragazzini; insopportabile senso di impotenza da parte di cittadini e residenti.

Lo sfregio, anzi, gli sfregi alle icone sacre del centro pastorale "Massimiliano Kolbe" di via Vitrani non sono che l'ultimo e più recente esempio di un degradante spettacolo fatto di rifiuti e avanzi di pizzeria lasciati in ogni dove, danneggiamento di immagini sacre, atti osceni e urla belluine nei confronti di chi "osa" muovere appunti a questi piccoli idioti.

Tutto ciò non fa che esasperare ulteriormente sempre più cittadini stanchi delle angherie subite ogni sera, ogni giorno e ogni notte, con il sempre più concreto rischio che qualcuno prima o poi si faccia giustizia da solo dando il là ad un'escalation di ripicche e ritorsioni che in passato (a Barletta e non solo) ha portato a conseguenze anche tragiche.

Del resto quello della maleducazione, del vandalismo, del bullismo e delle baby gang in generale, è un fenomeno che in tutta Italia sta sempre assumendo i contorni di un vero e proprio allarme sociale tanto da essere oggetto di un recente studio di Transcrime, il centro di ricerca interunivesitario sulla criminalità transanazionale dell'Università Cattolica di Milano, dell'Alma Mater di Bologna e dell'Università degli Studi di Perugia.

Tale studio, a proposito di devianza minorile e microcriminalità, oltre ai rispettabilissimi ma soliti discorsi sull' "inefficacia della sola repressione" e sull'esigenza di un lavoro di squadra tra famiglie, scuola e istituzioni, ha posto l'accento sui troppi vuoti legislativi in materia.

Che fare quindi? Nell'attesa che a livello governativo (e soprattutto a livello legislativo) dopo oltre mezzo secolo di lassismo inizi finalmente a muoversi qualcosa, oltre al lavoro delle istituzioni presenti sul territorio, una soluzione potrebbe ad esempio essere quella dei comitati di quartiere (visto che qualche "genio" a suo tempo pensò bene di abolire le circoscrizioni), come già accaduto ad esempio per la zona 167 dove qualche risultato pare si sia anche visto.
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