Gianfrancesca Barletta Digithon
Gianfrancesca Barletta Digithon
Attualità

L'idea di una ragazza di Barletta per unire musei e metaverso sbarca a "Digithon"

Gli sviluppi del progetto in team tra Gianfrancesca Distaso, Matteo Placci e Nicolò Mazzini

Nell'ambito di Digithon 2023 quest'anno si è svolta la prima edizione di EY Cup, la competizione nata dalla sinergia con Ernst & Young e che ha dimostrato il talento e la creatività dei giovani italiani nel settore tecnologico e dell'innovazione. In questa iniziativa rientra l'idea di Gianfrancesca Distaso di Barletta, fondatrice del team "Art Valut", che unisce musei e metaverso. Questa realtà non è ancora una start up, ma una business idea per la quale Gianfrancesca sta cercando altri componenti tecnici che vogliamo unirsi al team composto anche da Matteo Placci e Nicolò Mazzini.

La premessa e i dati

Nell'esperienza da fruitori di musei e in quella da studiosi di storia dell'arte, i protagonisti del team hanno collezionato percezioni, confermate dalle recenti ricerche dell'Osservatorio Digitale di Milano.

I musei italiani sono ancora poco accessibili e inclusivi. Esistono barriere oltre che fisiche, anche culturali e cognitive, potenzialmente discriminanti in ottica di fruizione.

I dati aggiornati al 2022 dicono che:
  • il 38% dei musei presenta barriere architettoniche
  • il 51% non offre soluzioni per superare barriere cognitive e culturali
  • il 73% non prevede attività di catalogazione e di digitalizzazione.
La grande sfida per i musei è garantire accessibilità in senso ampio e offrire una customer experience aggiornata. L'offerta museale non sempre è attrattiva, aggiornata ai bisogni della nostra società e soprattutto diversificata. Talvolta inconsapevolmente, i nostri musei ergono barriere invisibili per potenziali utenti, in cui si innesca la cosiddetta paura della soglia.

Il progetto

Sul tema della diversificazione dell'offerta museale i membri del team hanno ragionato a lungo e hanno riscontrato che i musei detengono un deposito di opere d'arte e un archivio storico, generalmente inaccessibili al pubblico per ragioni di sicurezza, conservazione e gestione delle risorse. In questo sono state individuate tante criticità quanto una reale opportunità per i musei.

Così nasce Art Vault, il deposito museale open access nel metaverso. Art Vault offre esperienze immersive e interattive pensate per realtà museali, che vogliano arricchire la propria offerta museale con un servizio complementare, che sia da supporto ed espansione di una visita fisica, ridando luce e vita a opere che altrimenti rimarrebbero nascoste.

Questo servizio si appoggia a un metaverso che mette in dialogo gli utenti in un'esperienza autonoma, senza la necessità di sottostare alle logiche dei musei tradizionali.

L'accesso può avvenire nella sede fisica scansionando un QR code o attraverso un link riportato sui propri canali di informazione. Dopo aver effettuato il login, è necessario creare un avatar per poter proseguire con la scelta del percorso.

Sono state ideate 3 stanze: The Vault, Time Machine e Meet& Share.

Di seguito una breve spiegazione:
  • The Vault offre un'esplorazione a 360 gradi del deposito museale digitalizzato;
  • La Room Time Machine propone viaggi nel tempo, ricostruendo grazie all'AI ambienti, personaggi ed esperienze nel periodo storico di riferimento;
  • Meet &Share è destinato alla libera navigazione degli spazi, alla partecipazione di convegni, webinar, corsi o mostre temporanee.
Per tutta la durata dell'esperienza è possibile affidarsi a un assistente Ai, come supporto nella scelta del percorso e di specifiche azioni. Si tratta di una soluzione pensata per garantire la massima inclusione e accessibilità a quanti più target possibili.
  • Innovazione
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