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Politica

Forza Italia: «Un'estate barlettana da dimenticare»

Il commissario cittadino Ceto traccia un bilancio delle iniziative

«Appena terminata la stagione, è tempo di fare un bilancio dell'estate barlettana 2016». E' quanto scrive Giovanni Ceto, il commissario cittadino di Forza Italia. «Dimenticata ormai la Barletta "città industriale" degli anni '80/'90, ci stiamo ancora chiedendo perché non venga sfruttato tutto il potenziale turistico di una città che, con la sua litoranea, potrebbe fare invidia alle più blasonate città della riviera romagnola; una città il cui patrimonio storico-artistico-culturale potrebbe ambire a competere con le principali città italiane e persino europee.

Tutto questo fa di Barletta una città a forte vocazione turistica. Tra Canne della Battaglia, il Castello svevo, la Disfida, Federico II e le litoranee, soltanto per citare alcune delle nostre potenziali ricchezze storico-artistiche, noi barlettani avremmo un autentico tesoro tra le mani, ma scegliamo sempre di seguire qualche pifferaio magico che ci promette "il posto di lavoro alla Barsa" o qualche "favore" personale, trascurando la vera ricchezza di questa città, quelle potenzialità che opportunamente valorizzate, potrebbero, se non risolvere, almeno alleviare l'annoso problema della disoccupazione e portare ricchezza alla città, nell'interesse di tutti e non dei pochi "amici" di qualcuno.

Esempio di quanto detto è l'estate barlettana di cui cerchiamo di fare attenta analisi, di cosa è stato fatto, quale è stato l'impegno e cosa è stato adottato per il benessere, la salute, la felicità e le legittime prospettive dei cittadini che da anni aspettano che venga valorizzato il nostro straordinario territorio:
  • Centro storico: in molte zone sporcizia e pessima manutenzione. Come, ad esempio, il passeggio nella zona castello, che collega il centro storico al porto, si interrompe bruscamente nei pressi dell'ex carcere di Sant'Andrea, dove comincia un percorso ad ostacoli, abbastanza pericoloso, che rovina la bellezza del centro storico.
  • Litoranea: abbiamo assistito quest'anno a decisioni alquanto discutibili, quali la chiusura al traffico della cosiddetta "controstrada" a ponente che è stata sicuramente una cattiva idea che ha complicato la vita dei barlettani e dei pochi turisti presenti, risultando solamente il business dei parcheggi privati.
  • Mare: In una congiuntura economica di grave crisi del manifattutiero, il turismo balneare avrebbe potuto davvero essere l'ancora di salvataggio dell'economia cittadina. Ed invece: canale H, Ciappetta Camaggio, Ofanto, falde della zona industriale, e non è nemmeno più il caso di proseguire… Di tanto in tanto sentiamo parlare di un nuovo canale, di falde che sfociano nel mare, ma l'amministrazione comunale, al di là degli annunci miracolistici periodicamente ripetuti, non ha mai cercato seriamente la soluzione di tali problemi. Non dimentichiamo poi la questione del disastro ambientale provocato dai frangiflutti a ponente in zona "pantaniello", che ha reso impraticabile quella zona costiera, senza considerare lo sperpero di soldi pubblici. Dunque, come pretendiamo che il nostro mare e le nostre litoranee – che tanti in Italia potrebbero e dovrebbero invidiarci – diventino realmente, come da sempre sostenuto nelle nostre "leggende metropolitane", il motore trainante della nostra economia cittadina, se il nostro mare continua ad essere un simile scempio, pericoloso per la stessa salute di chi ci si avventura? Come è possibile in tali condizioni pensare davvero di attirare dei turisti??!! La verità è che questa classe politica di centrosinistra, che ci governa oramai da oltre venti anni, concepisce l'economia soltanto in termini di "mattone" o di società partecipate, e non crede minimamente nel ruolo di promotore dello sviluppo cittadino che, in realtà, una classe politica davvero al servizio della città dovrebbe svolgere, creando le necessarie premesse dello sviluppo stesso…
  • Operatori di settore – commercio e ristorazione: sicuramente osteggiati e non aiutati dalla amministrazione comunale, che ha anche messo in difficoltà le attività con le delibere che hanno cervelloticamente limitato l'uso della musica nei locali, hanno aumentato i costi dell'occupazione del suolo pubblico per poter disporre di tavolini all'aperto, anziché impegnarsi per la ricerca di un compromesso attraverso un confronto sereno nell'interesse di tutti, abitanti e attività, con l'obiettivo di uno sviluppo turistico della città.
  • Strutture e siti storico-archeologici-culturali: perennemente chiusi, o chiusi per "ferie" o aperti solo in orari "d'ufficio" e in alcuni casi abbandonati. I numerosi beni storico-archeologici-culturali presenti a Barletta, in alcuni casi non sono conosciuti neanche dai barlettani stessi; in altre parole non c'è alcun progetto, alcun piano di promozione di tale patrimonio cittadino per trasformarlo, come avvenuto in realtà amministrate da classi politiche avvedute, in un volano per l'economia locale.
  • Iniziative: poche e organizzate male dall'amministrazione comunale. Non c'è stata alcuna programmazione e se qualcosa è stato fatto è solo grazie ai privati e agli operatori di settore. In tutta l'estate non abbiamo assistito ad un solo evento di rilievo, nonostante le meravigliose location a disposizione come il fossato del castello, il castello stesso, il palazzo della Marra o Villa Bonelli.
In conclusione quella appena trascorsa è stata un'estate barlettana da dimenticare in fretta, che ha messo ancora una volta a nudo i limiti dei politici barlettani che da anni amministrano la nostra città. E non appare all'orizzonte la speranza di alcun cambiamento per il futuro. Manca nella classe politica che ci amministra la volontà di apportare un vero cambiamento, prima ancora delle stesse capacità di realizzarlo» conclude Ceto.

  • Estate barlettana
  • Forza Italia
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