Cgil Corcella Antonucci
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Territorio

Difesa dall’amianto, la Cgil-Bat chiede la formazione prevista dalla legge

Lettera aperta a Spina, Cascella e Gorgoni

«In ottemperanza agli obiettivi imposti dalla normativa nazionale di cui alla Legge n.257/92 e s.m.i., la Giunta Regionale pugliese, con deliberazione n.3064 del 27.12.2012, ha adottato il PIANO REGIONALE AMIANTO con la giusta pretesa di dare risposte concrete e definitive al problema dell'amianto in Puglia, trasferendo il quadro complessivo della conoscenza del rischio amianto sia alla popolazione interessata che ai lavoratori ed operatori impegnati negli interventi di rimozione, di trattamento e di smaltimento, mediante azioni – effettuate dalle AA.SS.LL. per il tramite degli SPeSAL (Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro) – di informazione, sensibilizzazione e formazione dei soggetti coinvolti dai rischi derivanti dall'esposizione alle fibre". A riferirlo per la Cgil sono il Segretario generale-Bat, Luigi Antonucci e il coordinatore della sede barlettana, Franco Corcella, in una lettera aperta al Sindaco di Barletta, al direttore generale asl/bt, al Presidente dell'Amministrazione della Provincia di Barletta-Andria-Trani.

«Proprio al capitolo sulla "ATTIVITA' DI FORMAZIONE" del detto piano si riferisce di un "Piano per la Formazione Professionale sui rischi derivanti dalla esposizione alle fibre di amianto" che dovrebbe consentire il conseguimento del titolo abilitante allo svolgimento di detta attività di bonifica mediante, appunto, corsi di formazione professionale per l'addestramento destinati sia al personale delle Aziende Sanitarie Locali con funzioni di autorizzazione, di vigilanza e di controllo, sia – ed è ciò che con la presente si intende affrontare in questa fase - destinati a dirigenti e lavoratori addetti alle operazioni in questione.

Indipendentemente dagli obblighi in materia di formazione ed aggiornamento che ricadono in capo alle imprese del settore, sta di fatto che i corsi in questione, che sarebbero dovuti essere organizzati in ciascuna asl pugliese, non sono stati mai avviati in questa asl, e laddove si svolgono - sia dentro che fuori del territorio regionale - sono a titolo oneroso per le imprese edili interessate e per tutti coloro, anche singoli soggetti, che, a titolo personale, intendessero partecipare per l'acquisizione della detta abilitazione. Per via, purtroppo, della persistente e travolgente crisi socio-economica che si rileva ormai da anni specialmente dalle nostre parti, laddove il settore delle costruzioni ha messo in "libertà" migliaia di operai edili di difficile collocazione e ri-collocazione, si chiede di destinare parte delle variegate risorse messe a disposizione a titolo di ammortizzatori sociali (anche in deroga), al finanziamento, appunto, dei corsi di formazione di cui innanzi, secondo le articolazioni e modalità di svolgimento di cui agli standard formativi regionali sul tema. Tanto chiedono anche i disoccupati – percettori, e non, di provvidenze di sostegno al reddito - ai quali siamo tenuti a dare tutte le nostre migliori attenzioni.

Ci rivolgiamo, pertanto, ai destinatari della presente anche per dare continuità al convegno organizzato dall' Assessorato alle Risorse Naturali, Politiche Ambientali e Difesa del Suolo della nostra Provincia di Barletta-Andria-Trani il 03 ottobre u.s. ad Andria proprio sull' AMIANTO ZERO, nonché ai contenuti del Protocollo d'Intesa sottoscritto, lo stesso giorno e presso la Sala Giunta del Comune di Barletta, sul "LAVORO MINIMO DI CITTADINANZA E CANTIERI DI CITTADINANZA" tra la Regione Puglia e i Sindaci dei dieci Comuni della Provincia BAT e i rappresentanti della OO.SS. Provinciali BAT di CGIL-CISL-UIL-UGL, nella cui "premessa", forte ed esplicito è il richiamo a quanto sopra auspicato e in special modo alla..."... promozione dell'aggiornamento e il potenziamento delle competenze dei lavoratori percettori di AA.SS. in deroga, attraverso percorsi formativi specialistici in grado di rispondere alle richieste del sistema di imprese pugliese... ", anche con l'obiettivo …" … di implementare i percorsi di politiche attive gestiti dal Centro per l'Impiego, attraverso tirocini di reinserimento professionale...".

Significando, in definitiva, che la proposta di cui sopra non dovrebbe risultare di difficile accoglimento per tutti i soggetti interessati, ciascuno per lo specifico ambito di responsabilità e competenza istituzionale e territoriale».
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