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Cresce l'export nella Bat in un contesto di lenta ripresa globale

Perde colpi il settore moda, si rafforza quello agroalimentare

L'Istat ha diffuso i dati sulle esportazioni e sulle importazioni delle regioni e delle province italiane aggiornati al quarto trimestre 2015, che consente di avere un quadro relativo a tutto l'anno 2015. «Nel contesto di lenta ripresa del commercio internazionale – scrive Emmanuele Daluiso, vice Presidente Euro*IDEES-Bruxelles - l'export della Bat mostra segnali di capacità di tenuta, soprattutto per il rafforzamento di comparti quali: l'agro-alimentare; la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi; la fabbricazione di macchinari ed apparecchi non altrimenti classificati. Ad aumentare sono stati soprattutto i flussi verso i Paesi extra-Ue, in particolare Medio Oriente, Stati Uniti e Algeria. Ad aumentare non sono solo le esportazioni, ma anche le importazioni, ragion per cui il saldo commerciale si è ridotto in termini significative rispetto agli anni precedenti».

«Dopo i primi tre trimestri 2015 che avevano manifestato una qualche difficoltà nel processo di crescita dell'export provinciale - continua Daluiso -, l'ultimo trimestre dell'anno ha registrato una decisa spinta in avanti dell'export della BAT, che ha portato il livello complessivo del valore delle esportazioni per l'intero anno, pari a circa 493 milioni di euro, su livelli superiori a quelli registrati dal 2010. Il 2015 è stato dunque un anno che è andato in crescendo per l'export provinciale, come evidenziano i dati congiunturali trimestrali, ma alla fine si è chiuso complessivamente sopra i livelli degli ultimi anni. Si tratta di un buon risultato per l'economia locale, considerata l'incertezza che ha caratterizzato il commercio internazionale l'anno passato e al crescita dell'economia mondiale sotto le attese. In particolare, l'export della BAT è cresciuto del 4%, più della crescita regionale (+0,7%) e sostanzialmente in linea con la crescita media nazionale (3,8%). E' un dato che tuttavia mostra un forte rallentamento nel trend complessivo tra il 2010 e il 2015, che ha fatto registrare una crescita media annua del 9,1%. Si tratta di un calo molto più pronunciato rispetto a quanto visto a livello nazionale, che lascia aperto il dubbio sollevato nei precedenti Rapporti Euro*IDEES sulla capacità competitiva internazionale della BAT. Come meglio diremo alla fine di questo intervento, l'export della BAT rimane ancorato fondamentalmente a settori poco dinamici sui mercati internazionali e a basso contenuto tecnologico, fattori che portano a competere l'industria locale sui mercati internazionali con le economie in via di sviluppo, che esprimono una capacità competitiva da costo più performante proprio sui settori di specializzazione della BAT».

«Il sistema moda (tessile-abbigliamento-calzature) - sottolinea il vice presidente - continua a rappresentare il volano dell'export provinciale, seppur in sensibile calo rispetto agli anni precedenti. La sua quota sul totale export si è attestata nel 2015 sul 62,5%, perdendo circa sei punti rispetto al 2014. E si è trattato di un calo anche in termini assoluti: da 324,2 a 308,2 milioni di euro. Occorre tuttavia rilevare che rispetto al trend complessivo negativo del sistema moda complessivo mantiene un trend positivo il comparto del tessile, per quanto si tratti del comparto meno rilevante a livello locale. La perdita registrata dal settore moda è stata più che compensata dalla crescita di altri settori, in particolare dal settore agro-alimentare, sia nella componente agricola che in quella alimentare: la prima registra un aumento 22,5%, contro l'11,2% nazionale; la seconda registra un aumento del 45,3%, contro il 6,5% nazionale. Rilevante è stata anche la crescita del comparto della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+40,7%), come pure di quello della fabbricazione di macchinari ed apparecchi non altrimenti classificati (+30,8%).


Ad aumentare non sono solo le esportazioni ma anche le importazioni, in misura tale da ridurre il saldo commerciale (export-import) positivo degli anni scorsi, che si attesta circa di 7,5 milioni di euro. I dati sul saldo commerciale normalizzato, che mette in relazione il saldo commerciale con la somma di importazioni ed esportazioni, evidenzia più chiaramente questa dinamica . I principali Paesi di destinazione: Albania principale paese, si rafforzano il Medio Oriente e gli Stati Uniti ed emerge con forza l'Algeria. La dinamica positiva dell'export provinciale ha interessato soprattutto i Paesi extra-UE (+5,1%), ma anche i paesi UE (+3,2%). Si rafforzano dunque i flussi commerciali verso i Paesi extra-UE che oramai sfiorano il 45% dei flussi complessivi. Per quanto riguarda i principali paesi di destinazione dell'export, nell'UE emergono Francia (14,5%), Germania (11%) e Regno Unito (5,6%); fra i paesi extra-Ue emergono Albania (20,2%), comunque in fase decrescente, e, in fase crescente, Medio Oriente (6%), Stati Uniti (2,6%) e Algeria (2,6%). Perdite significative subiscono i flussi di esportazioni verso la Cina (-40,3%) e verso la Russia (-24,5%). L'export sta diventando sempre più rilevante per l'economia del territorio, ma non può sfuggire la considerazione che, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, il posizionamento competitivo della BAT rispetto all'Italia rimane ancora critico. Innanzitutto, il grado di apertura internazionale dell'economia provinciale è ancorato a meno di un quinto del relativo grado di apertura internazionale dell'economia italiana. In secondo luogo, la capacità competitiva dell'economia locale rimane legata a comparti dell'industria manifatturiera a basso contenuto tecnologico e i cui mercati internazionali sono meno dinamici, quale quelli dell'abbigliamento e delle calzature. Non vanno sottovalutati alcuni segnali di un certo spostamento verso settori a medio e alta tecnologia e con mercati più dinamici, quale quelli: computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi; prodotti chimici; apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche.

In un mondo sempre più globalizzato, la capacità di saper stare sui mercati internazionali è una capacità rilevante per un sistema produttivo e per un territorio nel suo complesso. Il territorio della BAT dovrà perciò fare ancora molti sforzi prima di raggiungere un grado di apertura internazionale soddisfacente, sforzi che dovranno essere inquadrati in una chiara e lungimirante strategia di internazionalizzazione, in grado di coinvolgere tanto le imprese, quanto le istituzioni, una strategia che deve puntare a rafforzare l'internazionalizzazione delle imprese permanentemente presenti sui mercati esteri e ad allargare la base delle imprese in grado di operare su tali mercati. Pur considerando che il trattato dell'Organizzazione Mondiale del Commercio non contempla sussidi all'export, i vari Stati normalmente adottano politiche tese a promuovere, nei limiti del trattato, le esportazioni e più in generale l'internazionalizzazione delle imprese. Attualmente sono operativi a livello nazionale vari strumenti di incentivazione del commercio internazionale, gestiti dal Ministero dello Sviluppo Economico, che andrebbero adeguatamente utilizzati, quali i contributi a favore dei Consorzi per l'Internazionalizzazione per lo svolgimento di attività promozionali, finanziamenti agevolati per migliorare la presenza delle piccole e medie imprese sui mercati internazionali. Inoltre dal 2015 è operativo il piano per la promozione straordinaria del Made in Italy. Sono tutti strumenti - conclude Daluiso - che le piccole e medie imprese del territorio, anche accompagnate e sostenute dalle istituzioni locali, dovrebbero imparare ad utilizzare adeguatamente ».
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