Giusy Caroppo
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Politica

Caroppo: «La Disfida di Barletta? Un grande format da sponsorizzare»

Polemiche, associazionismo e organizzazione last minute

Incontriamo l'assessore alle Politiche culturali e turismo del Comune di Barletta, Giusy Caroppo, dopo l'effetto positivo, ma di certo foriero di 'sempreverdi' polemiche, delle celebrazioni della Disfida lo scorso fine settimana.

Dopo le tante polemiche sull'estate barlettana, "inesistente o quasi per molti", ai titoli di coda dell'estate si è riusciti a regalare alla città una serata degna delle sue intenzioni. Come è andata la rievocazione del 511° anniversario della Disfida?
Sinceramente sono un po' stanca del fatto che si ricominci con questa storia dell'estate "inesistente", alla quale credo di aver risposto esaurientemente sulle pagine dei giornali, più volte, sollecitata peraltro anche dalle molte strumentalizzazioni, quasi al limite del ricatto psicologico. Dalle mie risposte era già chiaro che la Disfida fosse in programma a chiusura dell'estate, parte di una di attività a sostegno delle arti, della memoria, dell'identità della Città, diluita in un anno, progetto del quale abbiamo cominciato a mettere le basi fin da febbraio; eravamo solo in attesa di certezze finanziarie perché non si ripetessero errori del recente passato, impegnandoci per la realizzazione degli eventi solo a bilancio approvato. Credo che, però - alla fine - la Città e non solo, sia rimasta soddisfatta dal programma del 511° anniversario della Disfida, ma tutto è perfettibile.

La rievocazione è costata complessivamente 70 mila euro, molto meno rispetto a gloriose rievocazioni del passato, senza però, questa volta, il certame cavalleresco. Comunque, il merito di quel che si è fatto è anche delle associazioni locali. Dunque l'associazionismo in generale merita perlomeno gratitudine?
Specifico che non è pesata solo sulle casse comunali, ma l'amministrazione ha cofinanziato i contributi provinciale (25.000 euro) e regionale (22.000 euro, al quale se ne aggiungerà un altro, più consistente, a sostegno del progetto "Rievocazione in mostra"). Se dovessimo guardare agli impegni economici del passato, anche per rievocazioni meno eclatanti - senza certame, per dirla in parole povere - il paragone non regge…tutti gli eventi "Disfida" hanno sempre superato le centinaia di migliaia di euro. Quindi quello di quest'anno è un piccolo miracolo, certamente dovuto anche al contributo di semplici cittadini, che si sono offerti per regalare la magia dei "cavalieri a cavallo" o dei nostri attori professionisti, che hanno messo in scena il giuramento e l'investitura a Porta Marina o dei centinaia di figuranti, felici di poter sfilare "in costume"; per non parlare dello spettacolo pirotecnico che credo rimarrà negli annali degli eventi più spettacolari in città. Generoso è stato anche tutto il personale comunale, spesosi oltre il dovuto. Credo che il Sindaco Cascella, anche nell'intervista rilasciata al TG 1, abbia chiaramente evidenziato l'apporto generoso delle associazioni locali e dei barlettani, sintetizzato simbolicamente nella dedica pubblica, di questa Disfida, al compianto Renato Curci, nel cui ricordo hanno cavalcato i suoi amici di maneggio.

Sabato scorso, intervenendo ad un pubblico incontro, ha detto: «Quest'anno i tempi non ci hanno permesso di vendere la Disfida a un privato, ma molto probabilmente l'anno prossimo potremo farlo perché abbiamo già da oggi un'idea di fondo». Ci spieghi meglio.
Certo. In poche parole, per procurarsi sponsorizzazioni private è necessario proporre un "prodotto", in questo caso un progetto concreto, e promettere dei risultati, non un'idea astratta. Noi, a novembre scorso, abbiamo presentato un progetto alla Regione Puglia che vedeva - nella nostra versione contemporanea di "Disfida di Barletta" - un festival multidisciplinare, con eventi spalmati per tutto l'anno: un progetto sulla carta, al quale avrebbe fatto riscontro una nuova voce in capitolo, nel bilancio 2014, del tutto soppressa dal Commissario Straordinario. Questo ci permetteva di strutturare un progetto e, insieme, immaginare quanto potesse costare questa ipotetica "Disfida", ma senza poter impegnare effettivamente le risorse se non ad approvazione di bilancio. E nella nostra medesima situazione si trovavano la Provincia e la Regione, condizionati anch'essi dal Patto di stabilità e da altri problemi burocratici. Insomma il solito cane che si morde la coda... Oggi abbiamo invece la cognizione di quanto un evento Disfida, di buon livello, possa costare e come possa articolarsi, declinarsi in attività di diversa tipologia, con la convegnistica a febbraio, e rievocazione, teatro, spettacolo, arti visive tra estate e autunno, il tutto coordinato alla promozione territoriale ed enogastronomica, al sostegno delle attività produttive locali, con un'apertura internazionale. Solo così avremo un format da "vendere" - e cioè proporre come "prodotto" da sponsorizzare - ai privati. Ecco cosa voglio dire.

Bisogna ammettere che l'Amministrazione Cascella sta insistendo sull'argomento: l'anno scorso si è ripresa la rievocazione dopo qualche anno di silenzio, anche se alla bene e meglio e last minute; quest'anno si è fatto di più, ma tutto è migliorabile: sarà un crescendo anche per l'anno prossimo?
Anticipo, peraltro, che quest'anno non è finita qui, perché a ottobre daremo vita ad un progetto espositivo molto articolato, dal titolo "Rievocazione in mostra". Spero, comunque, di sì; non mi piace fare programmi o promesse al buio…mi piace agire tenendo i piedi per terra ma spinta a fare sempre di più e meglio…un po' di ambizione non fa mai male! Qui l'ambizione deve essere però di tutti noi barlettani; dobbiamo sentire l'orgoglio di portare la Città della Disfida, tutti insieme, in ambito nazionale e internazionale …

Gli errori però sono quelli di sempre: la pubblicizzazione deve partire un po' prima se si vuole aggregare visitatori non solo dalle città limitrofe; la scelta della data è stata opportuna? anche considerando la Notte Bianca, vista la concomitanza della festa patronale ad Andria e del concerto di Ligabue a Bari?
Data la congestione di gente a Barletta, come peraltro dimostrato dal sold out delle strutture ricettive, non si può dire che sia stato un flop! Anzi! Abbiamo sopperito al poco tempo avuto per pubblicizzare l'evento con l'intuizione di collocare la data durante le Giornate europee del patrimonio e Notte bianca dei musei, non solo per sottolineare come la Disfida sia patrimonio "immateriale" ma anche perché gli appuntamenti avrebbero fatto, vicendevolmente, da traino alla Notte Bianca.
Piuttosto, ci si deve interrogare sulla sufficienza della ricettività alberghiera se si vuole – come si deve, il prossimo anno – ambire ad allargare ad un pubblico nazionale e internazionale la promozione dell'evento. Ad agosto le strutture ricettive hanno fatto numeri importanti. E, per aiutare l'economia turistica abbiamo, iniziato a valorizzare le litoranee pubblicizzando le attività sportive che vi si possono svolgere, perché anche il benessere è cultura e può essere motivo di attrazione. E la destagionalizzazione, a partire dalla Disfida, ha un senso anche per questo: aiutare gli imprenditori del settore turistico anche quando – tra settembre e ottobre - i grandi flussi turistici sono in flessione per l'inizio delle scuole e dell'attività lavorativa. Siamo quindi cercando di pianificare un cartellone di attività annuale, che abbia la Disfida come appuntamento imprescindibile, accompagnato da altri motivi di attrazione.
Ritornando alle contemporaneità che citi, sinceramente, non credo abbiano inficiato la buona riuscita del nostro evento; il target di riferimento non mi sembra coincidente, quanto meno con Ligabue. La sovrapposizione con la festa di San Riccardo? Mi giunge voce che i "cugini" andriesi si siano po' ingelositi per la cascata di luce dagli spalti del castello e che, il prossimo anno, vogliano venire da noi, a Barletta, a godersi "i fuochi" della Festa!
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