Pietro Mennea
Pietro Mennea
La città

Buon compleanno Pietro Mennea, Barletta è la tua città

Prosegue l'iter burocratico della proposta del Comitato italiano pro Canne della Battaglia

Buon compleanno, Pietro. Era di sabato quel 28 giugno 1952 quando nasceva a Barletta il terzo dei cinque figli di Salvatore Mennea, sarto, e di Vincenza Misuriello, casalinga. Una settimana dopo, sabato 5 di luglio, con l'acqua benedetta del fonte battesimale nella chiesa di San Giacomo maggiore, gli vennero imposti dal viceparroco don Ciccio Francia i nomi dei due Santi Apostoli. Proprio dalle parti di San Giacomo, dove batteva con l'orologio della torre il cuore cattolico del popoloso quartiere, la famiglia Mennea, già abbastanza numerosa, abitava da qualche anno con l'annessa sartoria del papà in via Porta Reale 20, a pochi passi dall'ospedale civile Umberto I. Ma torniamo al battesimo di Pietro. Con l'aria di chi sta per svelare un segreto di famiglia gelosamente custodito per tanti anni in fondo al cuore, come e perché si arrivò a quel giorno di festa in casa Mennea ce lo spiega tutto emozionato lui, Angelo Autorino, il figlio di Alberto, quell'avvocato che volle diventare insegnante di ginnastica, lo "scopritore" del grande campione all'istituto per ragionieri Michele Cassandro, origine delle sue imprese sportive.

IL BATTESIMO DI PIETRO

"Mio nonno Angelo Tanzi, impiegato dell'ufficio tecnico al Comune - racconta Angelo Autorino - abitava lì vicino, in via Monsignor Dimiccoli. Era un cliente direi fisso della sartoria di Salvatore Mennea, nella sua bottega al piano terra in via Porta Reale a pochi isolati da casa, dov'erano le vecchie fornaci. Il papà di Pietro era un artigiano coi fiocchi, ed a lui si rivolgevano coloro i quali dovevano vestire, a quei tempi Anni Cinquanta, abiti di buon decoro, specie negli uffici pubblici… Due completi all'anno, uno estivo, uno invernale, la regola. I miei nonni, frequentando i Mennea casa e bottega, li avevano tanto ben conosciuti, nella loro vita domestica fatta di piccole cose e di tanto sacrificio, da condividerne gioie ed affanni quotidiani. Fu così che quando la signora Vincenza confidò a mia nonna Filomena Vitobello il prossimo arrivo di un altro figlio, i miei nonni sentirono tanto forte la voglia di aiutare quella famiglia in ristrettezze economiche. E li aiutarono davvero come fossero parenti, moralmente e materialmente, col solo desiderio nutrito dal silenzio e nella massima discrezione, ma con tanto affetto. Che trasformò alla fine questa grande sollecitudine nell'atto ufficiale e solenne, a quei tempi di grandissimo valore umano e religioso, del classico comparizio". E mi fa vedere, con gli occhi quasi pieni di lacrime, il certificato di battesimo, dove c'è scritto che il padrino di Pietro Paolo Mennea fu Angelo Tanzi.

AMICIZIA DI FAMIGLIA

Angelo Autorino prosegue: "Quell'amicizia rispettosa e sincera, rafforzata dal comparizio, era destinata a durare come acciaio inossidabile. Per sempre. E vi dico ancora io perché... La figlia del compare di battesimo, mia madre Maria Tanzi, conobbe anni dopo un giovanotto: si vollero bene, fidanzamento prima e poi regolare matrimonio. Quel giovanotto alto ed atletico, coi baffetti ben curati e dall'accento napoletano si chiamava Alberto Autorino, professore di educazione fisica al Cassandro, nella vecchia sede di viale Marconi, dove Pietro Mennea si andò ad iscrivere dopo la licenza di scuola media con l'unico traguardo del famoso pezzo di carta da ragioniere. Ma oltre alla fatica degli studi, lì c'era anche una pista in terra battuta, dove finalmente iniziò a correre agli ordini di mio padre con la maglietta del Cassandro: e le nostre storie di famiglia tornarono così a riunirsi. Mio padre Alberto è sempre stato una persona austera: pesava ogni singola parola, specie nei confronti di Pietro. Ma gli voleva bene come se ne vuole ad un figlio, con tutto quel commovente passato che conosceva benissimo e della sua famiglia, famiglia con la quale abbiamo sempre mantenuto ottimi ed affettuosi rapporti. Il campione l'abbiamo visto nascere noi, come uomo, come atleta, come un grande protagonista dello sport mondiale. L'abbiamo creato, si può dire? E tutto questo Pietro lo ha sempre riconosciuto nella figura di Alberto Autorino come la sua vera, più autentica guida umana. Fino a scriverlo nei suoi libri, dove nessuno mai lo potrà cancellare".

BARLETTA CITTA' DI MENNEA

Ma per Pietro Mennea, e per noi tutti, il suo giorno di nascita (Barletta, 28 giugno 1952) ed il giorno della morte (Roma, 21 marzo 2013) sono davvero le parentesi entro le quali racchiudere un'esistenza votata sempre allo spirito di sacrificio come arma per conquistare successi insperati per altri. Ma che agli altri hanno insegnato ed insegnano tuttora l'esempio tracciano la via e la strada da seguire.
Pietro Mennea da Barletta, le sue diverse vite ed i suoi "ori", oltre lo sport. Uomo tenace di profonda cultura per la sua lotta al doping, uomo sapiente di scrittura per i suoi libri a spaziare dallo sport alla finanza e al diritto, cittadino esemplare nel servizio alle istituzioni per essere stato candidato sindaco di Barletta ed europarlamentare, alfiere di Canne della Battaglia e del nostro Comitato.
Per tutto questo ed anche molto, ma molto di più, ecco perché corre forte la nostra proposta, forse per qualcuno fin troppo forte ed anche ambiziosa, ma esistente e resistente ad ogni possibile attacco perché ostinata e caparbia. Esattamente alla sua maniera…

"Barletta città della Disfida e di Pietro Mennea". La proposta del nostro Comitato di modifica ai sensi del vigente Statuto comunale è stata protocollata a marzo, e adesso attende il parere della Prefettura dov'è stata inviata dal sindaco Cascella per il parere tecnico e normativo. Completare il rango istituzionale del nome civico, del come Barletta sia riconoscibile agli occhi di chi ci guarda e ci segue sul web, nella corrispondenza, nei contatti amministrativi di vario livello. All'epoca si votò la creazione del binomio con la Disfida con Salerno sindaco. Oggi ci pare che i tempi siano maturi e basterebbe un provvedimento solenne, ma tale resterebbe al di fuori del come Mennea avvertiva il suo contatto, la sua relazione con Barletta: cioè all'insegna della semplicità e dell'onestà.

[Nino Vinella]
  • Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia
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