Contro la violenza sulle donne
Contro la violenza sulle donne
Eventi

Barletta Futura: se ferisce, l’amore non esiste

Oltre lo stereotipo e dentro i numeri, perché una donna violata è una società involuta

"Se la donna fosse stata cosa buona, Dio ne avrebbe avuto una", "E' intelligente la donna che pensa da uomo", "Che donna sei se non sai cucinare?" "Se prendi tu la macchina, preferisco andare a piedi", "Davvero non vuoi avere figli per ora?" e altre domande simili, poste- con occhi sbarrati- a donne evidentemente poco donne per i luoghi comuni. Siamo cresciuti a pane e stereotipi, credendo che la forma fissa di un certo modo di pensare e di vivere fosse la realtà; e la donna in carriera, la donna inetta ai fornelli, quella che guida meglio di un autotrasportatore è sempre stata una rottura per uno schema tanto rigido. La realtà è che siamo più propensi ad accettare il dover essere piuttosto che l'essere; come se ci fosse un regolamento biologico che ordina e determina il cosmo. La verità è che non ci siamo ancora abituati al caos, a quella meravigliosa forma del divenire nel quale tutto è possibile.

Vi è solo un'eccezione a tutta questa possibilità: la tolleranza della violenza. All'indomani della giornata nazionale contro la violenza sulle donne, presso la Sala Rossa del Castello di Barletta, si è discusso di tutti gli stereotipi che, inevitabilmente, sono da supporto alla giustificazione di questi reati. A dirci che la violazione dei diritti delle donne non è una fantasia femminista è l'avvocato Patrizia Lomuscio, responsabile del centro antiviolenza "Riscoprirsi" di Andria: «A un anno dall'inaugurazione di "Futura" (dicembre 2013), abbiamo un report numerico esatto della fruizione del centro antiviolenza provinciale. 172 utenti in tutta la Bat, donne per il 92%, con età compresa tra i 35 e i 50 anni. A Barletta si è registrato il 66% della fruizione totale provinciale: il 26% delle donne è rappresentato da casalinghe, il 32% è in cerca d'occupazione, il 58% ha figli. Le violenze sono per lo più di natura psicologica (99%) e i casi di stalking, violenza sessuale e fisica superano l'80%. Per il 53% dei casi è il marito l'autore dell'atto violento, per il 17% l'ex compagno, per il 7% il fidanzato. Il 37% dei casi ascoltati assume una reiterazione quotidiana della violenza e solo il 15% è a frequenza settimanale». Mura domestiche, relazioni consolidate, donne intelligenti e mature, una violenza che diventa routine, che non sorprende più, che non scuote più di tanto. Il 20% dei casi ha avuto una valutazione dal rischio "alto"; il 74% rischio medio e il 6% ha avuto un esito dal rischio altissimo. Per quest'ultimo è stato necessario il rapido intervento delle forze dell'ordine e l'arresto del denunciato.

«La violenza sulle donne non è una questione di genere, ma è lo sfogo di un uso distorto del potere. Il potere non dev'essere pensato come sostantivo, ma come verbo che implica speranza, cambiamento, evoluzione, progresso e noi abbiamo l'obbligo di generare nuovi modelli educativi, nuovi modi di stare al mondo, senza il ricorso alla violenza e al dominio sull'altro» apre così il suo intervento Antonella De Benedittis, direttrice del centro antiviolenza provinciale "Futura", la quale si dichiara perplessa sulla legge contro il femminicidio: «Discuto e temo questa legge perché ancora una volta si descrive il femminicidio come epilogo dettato da follia, da raptus, da qualcosa che non appartiene alla normalità del vivere reciproco. E' psicologicamente comodo dare la colpa a qualcosa di alieno, di non umano; ma la tragicità di questa questione è che i responsabili sono persone che calcolano e covano questi gesti, con la più lucida razionalità». Ancora una volta, dunque, un'eziologia del fenomeno rintracciabile nella cultura individuale, nel sistema di credenze comunitario e non nella follia psicotica di un "Io" che non c'è.

«Il punto è che viviamo da sempre in una società maschilista-asserisce Paolo Farina. E' banale dirlo, ma le banalità esistono. Quale bambina non è cresciuta con il modello di maternità? Quale bambina non ha avuto un bambolotto da accudire o una camicia da stirare sulla miniatura di un ferro da stiro? E quale bambino non è stato spronato a giocare per strada, a tirare i calci ad un pallone e ad essere sempre il primo a segnare? Ci sono dei modelli che introiettiamo inconsciamente e che tramandiamo in maniera acritica. Dimostrazione del fatto che anche molte donne sono maschiliste è la rilevanza dell'immagine: una notizia che parla di soprusi, se corredata da un'icona classica, è poco rilevante per l'opinione pubblica; se l'icona della stessa notizia è un nudo, la lettura di quella notizia cresce in maniera esponenziale». Questo perché l'homo videns dell'era cibernetica ha ancora la radice machista del suo antenato; lo stereotipo di genere è uno schema rigido che condensa pensieri socialmente e aprioristicamente condivisi. L'incontro non manca d'ironia con le tranche swing della band "Sotto alle casere vostre", che inscena un virtuosismo sonoro di clichè e corteggiamenti cantati. Basta con gli stereotipi fiabeschi, ma anche con i surrogati sessisti che presuppongono condizioni di inferiorità/superiorità tra i generi. D'altronde il sesso è solo un assunto biologico, lo si può sviluppare sul piano culturale durante la crescita, senza mai perdere di vista il faro etico del rispetto e delle pari opportunità.
  • Sala Rossa
  • Violenza sessuale
  • Centro antiviolenza
Altri contenuti a tema
Ipazia, la prima donna filosofa della storia Ipazia, la prima donna filosofa della storia Lo scorso 8 marzo un convegno promosso dalla Fidapa Barletta con il Centro Yoga Piccolo Loto
"Dio come ti amo", questa mattina conferenza stampa in sala rossa "Dio come ti amo", questa mattina conferenza stampa in sala rossa Diretto e interpretato da Ettore Bassi e Debora Iannotta, con musiche originali di Lino Pariota
Il matematico e saggista Piergiorgio Odifreddi a Barletta il 7 marzo Il matematico e saggista Piergiorgio Odifreddi a Barletta il 7 marzo L'incontro in Sala Rossa promosso dal Liceo "Casardi" e dall'associazione "Nel Nome del Rispetto"
Il centro antiviolenza “Giulia e Rossella” incontra i ragazzi e le ragazze dell’ITET Cassandro-Fermi-Nervi Il centro antiviolenza “Giulia e Rossella” incontra i ragazzi e le ragazze dell’ITET Cassandro-Fermi-Nervi «I giovani hanno bisogno di parlare, confrontarsi e capire cosa c’è dietro la violenza»
25 novembre, gli studenti: «Diciamo "no" con l’arte» 25 novembre, gli studenti: «Diciamo "no" con l’arte» Una proposta creativa con uno speciale allestimento artistico a cura degli studenti dell'IISS "De Nittis"
16 Centro antiviolenza comunale affidato all'osservatorio "Giulia e Rossella" Centro antiviolenza comunale affidato all'osservatorio "Giulia e Rossella" Vinto il ricorso al Consiglio di Stato
Stupro di gruppo a Palermo, ne parliamo con il centro antiviolenza di Barletta Stupro di gruppo a Palermo, ne parliamo con il centro antiviolenza di Barletta Perché quei ragazzi avrebbero potuto essere anche i nostri figli? Un’analisi sulla comunità violenta, sull’educazione e la prevenzione
Molestie sessuali sulla figlia della propria convivente: accusato un 61enne di Barletta Molestie sessuali sulla figlia della propria convivente: accusato un 61enne di Barletta L’ascolto protetto della presunta vittima è fissato al prossimo venerdì
© 2001-2024 BarlettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
BarlettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.