Consiglio comunale a Barletta
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Politica

Archiviato l’ultimo Consiglio prima della pausa estiva, oggi il bilancio 2014 in Giunta

Approvato l’accordo di valorizzazione di Palazzo della Marra

L'ultimo Consiglio comunale prima della pausa estiva, si è svolto in un clima nel quale sin dall'inizio (con "solo" un'ora e cinque minuti di ritardo) sembrava si attendesse con ansia la fine della seduta, che alla fine si è tuttavia protratta per ben sette ore, tra interrogazioni, otto debiti fuori bilancio da riconoscere, un provvedimento di acquisizione di beni demaniali e l'approvazione dell'accordo di valorizzazione di Palazzo della Marra. La seduta, in seconda convocazione dopo quella deserta della settimana scorsa, non ha avuto questa volta problemi numerici: dai 19 presenti iniziali, all'arrivo alla spicciolata più o meno in ritardo di altri, alla fine nella maggioranza sono rimasti assenti solo i consiglieri Ventura e Santeramo (assenze giustificate), e nell'opposizione i consiglieri Alfarano, Basile, Dicorato (quest'ultimo assente giustificato).

In apertura del punto sulle interrogazioni consiliari, il consigliere Calabrese ha ricordato una sua precedente interrogazione sul piano antincendio nel centro storico, rivolta all'assessore Lanotte, per la quale non ha avuto risposta, accusando lo stesso assessore di aver strumentalizzato alcune assenze del consigliere al fine di non fornire la replica richiesta. Il consigliere Damiani ha poi interrogato l'assessore Di Palo, in merito ai lavori nell'ex mercato ittico per ospitare la sede della Capitaneria di Porto, chiedendo se siano in dirittura d'arrivo e che vi siano tempi certi; per l'assessore l'iter dei lavori è prossimo all'arrivo, sono state chiarite le caratteristiche che gli uffici dovranno avere, e la cessione dei locali da parte del Comune è un passaggio obbligato. Il consigliere Mazzarisi, a nome del gruppo della lista civica Cascella Sindaco Insieme, ha interrogato l'assessore Rizzi, in merito alla gara d'appalto sui servizi ausiliari del Castello e del Museo Civico aggiudicata dalla Novamusa spa, che Mazzarisi ha ricordato essere coinvolta in vicende giudiziarie salite agli onori delle cronache nazionali: «Proprio nello stesso periodo in cui veniva bandita la gara di Barletta - ha sottolineato il consigliere - la società partecipava ad altra gara con analogo oggetto a Ravenna, dove tuttavia veniva esclusa dall'Amministrazione locale, per aver commesso gravi errori nella propria attività professionale. C'è poi la vicenda dell'appalto con la regione Sicilia per la gestione dei siti archeologici: qui è stato accertato un buco di 14 milioni di euro non dati alla regione e altri 5 milioni non versati ai comuni. Come mai il Comune di Barletta non era a conoscenza di queste vicende? Cosa intende fare?». L'assessore Rizzi ha risposto ripercorrendo le tappe della gara d'appalto avvenuto regolarmente, con un impegno comunque ad approfondire la vicenda. Le altre interrogazioni previste (del Psi e di Damiani), in quanto assente per impegni prefissati l'assessora Pelle, sono state rinviate.

1.424.203,06 di euro è stato poi l'ammontare complessivo della sfilza di otto debiti fuori bilancio di cui sono stati approvate le delibere di riconoscimento. «Degli 8 provvedimenti all'esame del Consiglio - ha detto il sindaco Cascella nel suo intervento - 5 sono stati già impegnati sul bilancio 2013, per un ammontare di 381mila euro. Gli altri 3, per un valore di poco più di un milione, incidono totalmente sul bilancio 2014. Avremmo voluto, sinceramente, risparmiarcelo perché tenuto conto della situazione finanziaria complessiva, inevitabilmente, tali partite dovranno essere coperte attraverso l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione 2013, da applicare al previsionale 2014 che - come è noto - incidono tutte sul patto di stabilità». Il primo debito discusso, quello più consistente (quasi 900mila euro), è stato quello relativo alle forniture di energia elettrica nel 2012 da parte della Repower. «Perché è stata scelta quella ditta se i costi sono poi lievitati? - ha detto il consigliere Damiani, a nome della commissione Bilancio - Nel bilancio di allora sono state quindi sottostimate quelle spese. Il Comune faccia una verifica delle utenze. Chiediamo che venga proposta alla ditta una decurtazione del 10%». «Repower ha detto no alla richiesta di decurtazione - ha risposto il dirigente al Bilancio Nigro - perché già ci sta sgravando gli interessi e le sanzioni». Più veloce è stata l'approvazione degli altri debiti fuori bilancio, molti dei quali relativi ad indennità di esproprio di suoli nella zona 167, e derivanti da sentenze, per cui l'approvazione consisteva in una presa d'atto. Sarebbero ora altre sei le cause dello stesso tipo da dover portare ancora in Consiglio comunale, secondo quanto detto da Damiani, a fronte di altre 24 già affrontate.

Il provvedimento di acquisizione di alcuni beni demaniali, riguardava principalmente terreni lungo la litoranea di ponente. La commissione Pianificazione del Territorio ha presentato in aula un emendamento con il quale escludere dall'acquisizione beni gravati da contenziosi sfavorevoli per il Comune. Parere sfavorevole è stato espresso dalla dirigente Dipalma, per la quale non varrebbe la pena rinunciare a beni che magari hanno gravami esigui, e che possono essere strategici per la pianificazione della città, e per il fatto inoltre che la legge prevede che dopo tre anni di mancato utilizzo dei beni, questi tornino allo Stato. L'emendamento è stato poi ritirato, come anche richiesto dal sindaco. «Tutto quello che è contiguo al litorale deve essere pubblico, contro i tentativi di speculazione che possono esserci - ha detto Cascella - Difendo con convinzione la delibera». Il provvedimento è stato approvato con voti favorevoli trasversali, e con l'astensione della consigliera Catino.

L'illustrazione della delibera sull'accordo di valorizzazione di Palazzo della Marra, da parte dell'assessora Caroppo, è stata accompagnata da mormorio e disinteresse in sala, che ha portato più volte la stessa a fermarsi e poi ad alzare il tono della voce. Caroppo ha ricordato gli obiettivi dell'accordo, passo necessario per giungere alla successiva acquisizione del palazzo (anch'esso bene demaniale): creazione di un sistema culturale integrato, inserimento in circuiti culturali, istituzione di un museo diffuso. Damiani ha suggerito di aprirsi alla possibilità di iniziative di privati, come sponsorizzazioni; Cannito ha chiesto un consiglio monotematico sul progetto culturale della città; la consigliera Damato ha chiesto una riflessione politica profonda sul patrimonio culturale e sulla gestione e razionalizzazione delle spese, alcune delle quali non sono più ammissibili, e ha sottolineato l'insufficienza dell'organico e il gravoso carico di lavoro per la dirigente che dovrà ricoprire anche la figura di direttore in questo caso. L'importo in questione è pari a 1,2 milioni di euro, cioè quello stanziato nel Peg 2013, e si riferisce sia a Palazzo della Marra che al Museo Civico del Castello. Tra le spese discusse: quasi 10mila euro di spese telefoniche; 375mila euro per la vigilanza; 10mila euro di piccole spese di prestazioni; prestazioni varie per 9.500 euro; 6mila euro per iniziative promozionali e 2.500 euro per iniziative promozionali patrimonio culturale, due voci di spesa tra le quali non si comprende la differenza. La riduzione dei fondi comunali dovrebbe essere pari, secondo la dirigente Scommegna, al pagamento dei canoni fino al 2015, cioè fino alla data nella quale era prevista la scadenza della convenzione, ma ancora non c'è un orientamento definitivo della Ragioneria dello Stato. «Non ho alcuna perplessità su questo atto - ha affermato Cascella - In una delibera del 1957, il Consiglio comunale si disse "disposto a tutto" per Palazzo della Marra. Ci trovavamo davanti alla scadenza della convenzione nel 2015, con il rischio di vedere fare del palazzo un utilizzo diverso. Il ministro Bray mi ha suggerito di utilizzare la procedura del Decreto del fare, anche se non era riferita ai beni culturali, per aprire l'altra procedura in sospeso». La delibera è stata poi approvata con voti favorevoli trasversali di tutti i presenti.

Quando molti dei banchi si erano già svuotati, nella maggioranza e nelle opposizioni, sono stati infine affrontati due ordini del giorno e una mozione. Nel primo, proposto dal consigliere Losappio, si chiedeva l'utilizzo della pec per l'invio delle convocazioni del Consiglio comunale: è stato rinviato perché suscettibile di un impegno di spesa. Il secondo, proposto da più consiglieri, era sulla richiesta di pace in medio oriente: è stato approvato all'unanimità degli ormai pochi presenti, dopo una discussione tra Catino e Damiani sull'inserire o meno un emendamento sulla questione armi. Ed infine, la mozione sugli affitti d'oro del Comune, proposta dal M5S, approvata ormai alle 23.30, anche questa all'unanimità degli ultimi pochi rimasti presenti (i 4 di Sinistra Unita, i 2 della lista civica Cascella Sindaco, Dipaola, Damato G., Damato A., Catino, la presidente Peschechera e il sindaco).

Oggi pomeriggio intanto, dovrebbe arrivare in Giunta per l'approvazione lo schema del bilancio di previsione 2014, compresi i regolamenti delle aliquote Imu e Tasi. Per l'Imu (riferito alle seconde case) potrebbe esserci un aumento dello 0,1%, esclusi i terreni agricoli e i fabbricati industriali, per un gettito complessivo previsto che ammonterebbe a circa 1,8 milioni di euro. Mentre per la Tasi, il gettito previsto dovrebbe essere di circa 5 milioni di euro. Le repliche dei partiti di maggioranza arriveranno quindi nella forma di eventuali controproposte ai contenuti del provvedimento. L'iter in Consiglio comunale è quindi rimandato a settembre, in prossimità dell'attuale scadenza per l'approvazione prevista proprio alla fine di quel mese, quando ormai tre quarti del bilancio saranno impegnati in gestione provvisoria, e parlare di previsionale 2014 sembrerà ancora una volta amaramente ironico.
«Nella seduta di questo Consiglio Comunale, sia pure in seconda convocazione, vengono discussi altri 8 provvedimenti di riconoscimento di debito fuori bilancio, per un ammontare complessivo di 1.424.203,06 - così è intervenuto il sindaco Cascella in Consiglio comunale, sui debiti fuori bilancio - Prosegue, così, il lungo e faticoso lavoro di smaltimento delle passività pregresse che questa Amministrazione ha avuto in consegna al momento del suo insediamento.

Già nel precedente Consiglio avevamo comunicato il dimezzamento della situazione debitoria, ma il fardello continua a pesare. Degli 8 provvedimenti all'esame del Consiglio, 5 sono stati già impegnati sul bilancio 2013, per un ammontare di 381mila euro. Gli altri 3, per un valore di poco più di un milione, incidono totalmente sul bilancio 2014. Avremmo voluto, sinceramente, risparmiarcelo perché tenuto conto della situazione finanziaria complessiva, inevitabilmente, tali partite dovranno essere coperte attraverso l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione 2013, da applicare al previsionale 2014 che - come è noto - incidono tutte sul patto di stabilità.

Il legislatore, infatti, non prevede che le spese finanziate dall'avanzo siano escluse dal patto, per cui, i 4,4 milioni già inseriti nel redigendo bilancio 2014, parte dei quali sono ancora in istruttoria presso gli uffici competenti, rappresentano un'eredità ineludibile che influenza le scelte politiche e condiziona anche le politiche fiscali. Del resto, tra i debiti fuori bilancio vi sono sentenze, alcune delle quali già pagate, e il riconoscimento di maggiori spese per fornitura di energia elettrica per 886 mila euro.

In definitiva, alla data del 21 luglio 2014, vi sono quasi 4,4 milioni di euro di potenziali debiti fuori bilancio, di cui 2,8 milioni di parte corrente e quasi 1,6 in conto capitale. Con i debiti in discussione, il volume complessivo dei debiti, imputati sul redigendo bilancio 2014, ancora da riconoscere, si riduce a 3,4 milioni circa.

Ma andare avanti si deve. È importante, quindi, ribadire la necessità che gli uffici completino il più rapidamente possibile le istruttorie per la restante parte delle passività e le commissioni lavorino con assiduità per portare a compimento questo percorso di risanamento di cui, tutti, dalla Giunta al Consiglio Comunale, dobbiamo farci carico. Solo in questo modo si potrà, finalmente, riprendere a parlare di programmazione vera e di politiche di bilancio orientate alla crescita della nostra città».
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