Cascella vs Alfarano
Cascella vs Alfarano
Politica

Alfarano e Cascella: confronto sul problema "compravendita del voto"

Barlettalife ha posto i candidati davanti alla questione. L’ampio dibattito, al termine del confronto di ieri

Al termine del confronto di ieri pomeriggio, tra Giovanni Alfarano e Pasquale Cascella, noi di Barlettalife, in nome della campagna di sensibilizzazione "SOS - Io voto libero", che abbiamo lanciato ancor prima che entrasse nel vivo questa campagna elettorale, abbiamo posto i candidati sindaco, davanti al problema della compravendita del voto. Il tema ha aperto un nuovo dibattito, a margine del confronto, nel quale sono nuovamente intervenuti Giovanni Cassandro e Francesco Sfrecola, e tra il pubblico Rosa Cascella e Franco Fucci.

Riportiamo di seguito la discussione sul tema, che è stata introdotta dalla seguente domanda:
Durante questa campagna elettorale, avete avvertito il problema, la piaga, il reato della compravendita del voto in questa città?

Alfarano: «Questo problema esiste, e secondo me si è aggravato, perché strettamente collegato alla crisi economica che stiamo vivendo. La cosa anomala è che un tempo erano i candidati che compravano i voti, adesso è la gente che va in giro a venderli. Questa è la situazione gravissima di degrado etico e morale con la quale oggi ci troviamo a fare i conti. Il fenomeno esiste e si è anche aggravato».

Cascella: «Perdonami Alfarano, ma se qualcuno è venuto a chiederti i soldi per venderti il voto, dovresti andare dal magistrato e dirgli nome e cognome. A me non è venuto nessuno, e ringrazio il cielo che non sia venuto nessuno. Chi si è permesso in qualsiasi modo di immaginare un qualsiasi scambio, favore o richiesta, credo che le urla si sono sentite pubblicamente, per quello che mi riguarda. Qualcuno ha imparato la lezione, e a me non ci si è rivolto più in questo modo. Ho notato e ho letto quello che è stato scritto sui siti, e ne ho tratto le conseguenze anche con alcuni atti pubblici. Giovanni Cassandro, che ha avuto qualche sentore, è stato ascoltato poi dai magistrati, la sua denuncia l'ha fatta pubblicamente, e ha fatto bene. Possiamo dire che se ci sono dieci, cento, mille, Aldo Musti e Giovanni Cassandro forse la città di Barletta ne guadagnerebbe. Il senso civico in una città è importante, serve anche agli amministratori che devono governare una città: essere sostenuti ed aiutati da tutti i cittadini onesti, puliti, che abbiano una cultura della legalità. Serve anche che ci siano siti, associazioni, che pongano in primo piano questa esigenza. Sono andato dal Prefetto a sostenere l'esigenza che tutte le forze dell'ordine fossero vigili. Il giorno delle elezioni ho fatto soltanto una cosa: ho girato per tutti i seggi, andando dalle forze dell'ordine, che erano lì, a chiedere loro il fare il proprio dovere. E credo che se le forze dell'ordine abbiano, come io spero, registrato qualcosa che non vada, si possa essere conseguenti fino in fondo».

Alfarano: «Sono rammaricato della risposta di Pasquale Cascella, perché prendo atto che non si perde mai occasione per fare inutili polemiche. Quando uno mi da una risposta del genere, facendo finta di non aver letto in tutti questi mesi cosa si è scritto sulla stampa, da parte anche di Giovanni Cassandro, che diverse volte è intervenuto, è andato anche dal magistrato. Ma io chiedo a Cascella: secondo te, la compravendita del voto secondo si fa alla luce del sole? Se io avessi una prova, immediatamente andrei adesso dai Carabinieri a denunciare. La compravendita purtroppo non avviene alla luce del sole. In questa campagna elettorale, ho fatto per la prima volta, da quanti anni faccio politica, 3 querele, ma ne potevo fare trecento per la quantità di diffamazioni che ho ricevuto. Ne ho fatte due per minacce, e una invece per diffamazione aggravata. Quindi, io ti prego di essere rispettoso sulle cose che vengono dette, perché se io avessi avuto un minimo di prova su questa cosa, sarei andato da un magistrato. Però, ti posso garantire che tutti avvertono questa cosa, compreso anche il segretario della CGIL, che ha scritto una pagina intera su questo fenomeno. Il fenomeno esiste, se tu non te ne sei accorto..».

Cascella: «Me ne sono accorto talmente bene che ho chiesto a te e ad altri di prendere pubblicamente posizione insieme, e non l'hai fatto».

Alfarano: «Ma la nostra posizione cosa può determinare? Sono andato anch'io dal Prefetto con l'Onorevole Fucci lunedì a parlare di questa cosa, ma se uno non ha una prova concreta, certa, della compravendita, di cosa parliamo? Facciamo soltanto demagogia e ci facciamo campagna elettorale su queste cose? Questa è campagna elettorale. Il fatto di essere andato a parlare con il Prefetto o con il Procuratore di cose per sentito dire, non ci porta da nessuna parte».
Giovanni Cassandro: «Io una risposta l'ho data, ma l'ho data ai Carabinieri. La questione viene dagli anni scorsi, attraversa ahimè trasversalmente tutti i partiti. C'è un sistema elettorale che consente il controllo dl voto, che viene fatto chiedendo agli elettori la fotocopia del documento d'identità, per sapere in quale sezione si va a votare - fa un esempio - Se si vota Giovanni Cassandro, devono uscire 3 voti, perché ti ho pagato 3 voti con Giovanni Cassandro; poi altri 3 voti con Cassandro Giovanni, altri 3 con Cassandro. Ma come si controlla? Mettendo il rappresentante del candidato, al quale si danno dei soldi, e si va lì a controllare. Ho trovato in Cascella un interlocutore sensibilissimo, che mi ha detto dal primo giorno: fosse anche uno della mia lista che scopro questo, io lo vado a denunciare. E l'ha detto pubblicamente, ed è questo che io volevo da tutti i candidati, perché questo virus, questo cancro, sta prendendo tutti i partiti. Ma voi immaginate: prendere 1.500 voti in una città con 700 candidati, ma stiamo scherzando? Quali sono le soluzioni? Sto combattendo da anni una campagna solitaria (ho trovato soltanto l'Onorevole Boccia), per cambiare il sistema di spoglio elettorale. Bisogna semplicemente proporre una modifica al regolamento del Ministero dell'Interno, affinché lo spoglio non sia fatto più sezione per sezione, ma per singolo plesso scolastico. Cosicché il candidato saprà per scuola il globale delle sue preferenze, non l'analitico seggio per seggio. In questa maniera noi seghiamo definitivamente i signori del voto. I signori del voto hanno trovato il sistema migliore per non fare politica, perché nel momento in cui ho comprato il voto, non ti devo più nulla. Su questo ci vogliamo impegnare tutti? Cascella mi ha detto sì dal primo momento. Invito anche i media a tenere alta l'attenzione. Nella legge di mercato, se c'è un'offerta, c'è anche una domanda. Sanno perfettamente che c'è chi compra, e questi signori, se noi no li mettiamo in un angolo, con un codice etico, con le nostre battaglie..».

I botta e risposta

Alfarano: «Il codice etico non serve a niente, bisogna modificare il regolamento». Sfrecola: «Bisogna eliminare i rappresentanti di lista a pagamento completamente». Cassandro: «Da parte nostra c'è l'impegno a combattere questa battaglia. Spero che da quell'altra parte si faccia altrettanto». Alfarano: «Sfondi una porta aperta». Sfrecola: «Sono d'accordo con Cassandro su tutto. Ho preso 360 voti senza aver messo un rappresentante i lista, senza nient'altro che la mia campagna elettorale con la mia faccia. C'è gente che non ha fatto campagna elettorale, perché non ha bisogno di mettere manifesti, di fare comizi, di far sentire la propria voce, che il sabato sera dicono chi devi votare, e il giorno dopo le trovi con 700, 800, 1000 voti».

Alfarano: «Pasquale, li hanno messi tutti i rappresentanti di lista!». Rosa Cascella: «Mi dispiace, non li hanno messi tutti». Alfarano: «Ma non tutti, si capisce». Sfrecola: «E' trasversale.. Purtroppo però parlano magari i numeri grossi». Alfarano: «Certo i 1000 voti non li abbiamo presi noi eh». R. Cascella: «Ma quest'anno c'era la doppia preferenza, e chi ha lavorato bene si è visto». Alfarano: «Chi ha lavorato bene? Molto bene ha lavorato».

Franco Fucci: «Dobbiamo solo ripristinare le regole: rappresentante di lista, più uno supplente». P. Cascella: «Sono andato a chiedere che non venisse consentito a nessun rappresentante dei candidati». Sfrecola: «Come dice Cassandro, è il controllo della sezione che non deve esistere. Faccio un esempio personale. Un dottore che mi ha fermato dicendo: "Checco, io ti ho votato. Se vuoi ti do il numero della sezione". Ma è una cosa allucinate! L'educazione civica è la prima cosa, e poi la figura del politico. In questi anni, salvo rare eccezioni, il politico non ha dato degli esempi positivi, e quindi ha autorizzato specialmente nei giovani la convinzione che i politici sono tutti uguali, e che se devo votare preferisco votare a pagamento».
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