La città
Ai margini di Barletta problemi centrali e non centrati
Digitalizzazione, edilizia scolastica, reddito di formazione e precarietà. Il secondo appuntamento di “Periferia in festa”
Barletta - sabato 24 agosto 2013
11.43
167? Un mero codice con cui marchiare una zona marginale, emergente (solo nelle intenzioni) ed emergenziale della nostra città. La periferia di Barletta è stato il leitmotiv dell'ultima campagna elettorale e continua ad essere un punto nevralgico attorno al quale discutere, in praesentia, questioni delicate. Ieri si è toccato il tema del Welfare, dell'istruzione e dei diritti di cittadinanza; argomento trattato dalle menti esperte facenti parte di diverse associazioni studentesche. Dal dibattito è emerso il bisogno di individuare le priorità di investimento, di concentrarsi sul rifacimento strutturale degli edifici scolastici, di assistere meritocraticamente gli studenti con basso reddito.
Problemi dell'istruzione superiore che il ministro Carrozza dovrà trainare; ma dell'istruzione primaria, quella alle dipendenze del Comune e della provincia, ancora non si parla. Bisogna avvicinarsi per mettere a fuoco e invece si preferisce la prospettiva aerea, quella che vede tutto ma non tange niente. Ad ogni modo, si è cercato di portare un'idea, di immettere il proprio sapere in un flusso di problematiche che ha una foce a estuario troppo distante. Elogio alla copertura totale delle borse di studio e all'attuazione del reddito di formazione varato dalla scorsa amministrazione; disapprovazione per il tentato ammodernamento della scuola italiana, che vede il risultato di quella tedesca senza approfondirne i presupposti. Le iscrizioni on line che mancano di form appositi, il blocco dell'invio telematico delle prove di maturità, piattaforme e-learning non funzionanti, e-books, tablet, LIM e app da inserire in una scuola che smart lo è soltanto nei propositi.
L'Italia non è pronta, gli italiani tanto meno (il livello di inglese parlato da uno studente medio è elementare). «Si sta pittando un muro marcio senza eliminare la muffa» sentenzia Luciano Castignano, membro dell'esecutivo nazionale degli studenti medi, per descrivere il fenomeno della digitalizzazione e dell'alfabetizzazione informatica come specchietti per le allodole. E' facile per una scuola "definanziata" approvare i modici costi della tecnologia, così da avere la scusa pronta per i licenziamenti di massa, di cui la scuola ha avuto il primato. Si sta destrutturando la corporeità dell'istruzione nel nostro territorio, e se Metternich definì l'Italia una pura espressione geografica e nient'altro, la periferia di Barletta rappresenta il tentativo di costruzione più scriteriato nell'ultimo decennio della storia della nostra città.
Problemi dell'istruzione superiore che il ministro Carrozza dovrà trainare; ma dell'istruzione primaria, quella alle dipendenze del Comune e della provincia, ancora non si parla. Bisogna avvicinarsi per mettere a fuoco e invece si preferisce la prospettiva aerea, quella che vede tutto ma non tange niente. Ad ogni modo, si è cercato di portare un'idea, di immettere il proprio sapere in un flusso di problematiche che ha una foce a estuario troppo distante. Elogio alla copertura totale delle borse di studio e all'attuazione del reddito di formazione varato dalla scorsa amministrazione; disapprovazione per il tentato ammodernamento della scuola italiana, che vede il risultato di quella tedesca senza approfondirne i presupposti. Le iscrizioni on line che mancano di form appositi, il blocco dell'invio telematico delle prove di maturità, piattaforme e-learning non funzionanti, e-books, tablet, LIM e app da inserire in una scuola che smart lo è soltanto nei propositi.
L'Italia non è pronta, gli italiani tanto meno (il livello di inglese parlato da uno studente medio è elementare). «Si sta pittando un muro marcio senza eliminare la muffa» sentenzia Luciano Castignano, membro dell'esecutivo nazionale degli studenti medi, per descrivere il fenomeno della digitalizzazione e dell'alfabetizzazione informatica come specchietti per le allodole. E' facile per una scuola "definanziata" approvare i modici costi della tecnologia, così da avere la scusa pronta per i licenziamenti di massa, di cui la scuola ha avuto il primato. Si sta destrutturando la corporeità dell'istruzione nel nostro territorio, e se Metternich definì l'Italia una pura espressione geografica e nient'altro, la periferia di Barletta rappresenta il tentativo di costruzione più scriteriato nell'ultimo decennio della storia della nostra città.