Unità cinofili della Polizia
Unità cinofili della Polizia
Cronaca

Abbigliamento in saldo, ma era solo una copertura per spaccio di droga

Trovati stupefacenti e quasi 50.000 euro in contanti, arrestata un’intera famiglia

Arrestato ieri mattina un intero nucleo familiare a Barletta: fermati padre, madre e due figli per spaccio di stupefacenti. Ritrovato anche un ingente quantitativo di droga, materiali per spaccio quali bilancino e sostanze da taglio nonché denaro in contanti, nell'ordine di 50.000 euro circa. Proprio ieri sono giunte alla redazione di BarlettaViva segnalazioni di almeno tre volanti della Polizia tra via dei Pini, via Madonna della Croce e la zona di "Parco degli Ulivi". L'attività sarebbe stata condotta con l'ausilio delle unità cinofile e il reparto prevenzione crimini di Bari e riguarderebbe i responsabili di un noto negozio di abbigliamento di Barletta situato in periferia.

Sembrerebbe che la situazione fosse posta già da tempo sotto l'attenzione degli uomini della Polizia di Stato di Barletta che avrebbero già condotto alcune precedenti perquisizioni senza l'ausilio di unità cinofile che non avrebbero prodotto risultati.

Proprio i fedeli animali sarebbero stati fondamentali ieri, conducendo i poliziotti ad un ingente sequestro. L'attività commerciale dei genitori (di cui uno poco più che cinquantenne) e i due giovani figli maggiorenni, apparirebbe allo stato attuale una copertura del traffico di droga appena scoperto.

Aggiornamento, giunge in redazione comunicato UFFICIALE della Polizia di Stato

Ieri a Barletta la Polizia di Stato ha tratto in arresto quattro persone, tutti membri della stessa famiglia, per detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta dei coniugi Vannella Domenico, di anni 51 e Dellatte Anna, di anni 46, e dei due figli Vannella Stefano, di anni 25, Vannella Francesco, di anni 24. Il personale del Commissariato da diverso tempo aveva attenzionato il nucleo familiare.

Col supporto delle Unità Cinofili della Questura di Bari e del Reparto Prevenzione Crimine veniva predisposto un servizio antidroga e approfittando dell'effetto sorpresa, si faceva ingresso nell'abitazione. Il personale appostato notava l'aprirsi del cancello elettrico dell'abitazione e approfittando di tale circostanza, vi accedeva. Il Vannella Domenico, che si apprestava ad uscire a bordo di una Smart, rendendosi conto della presenza della Polizia di Stato, scendeva immediatamente dall'auto, precipitandosi al citofono che suonava insistentemente. Non ricevendo risposta urlava: "Attenzione ci sono gli sbirri!!!"

Nell'attiguo giardino i poliziotti notavano la signora Dellatte Anna, moglie di Vannella Domenico lanciare una pochette di colore nero in direzione del figlio Vannella Stefano, il quale a sua volta se ne sbarazzava lanciando l'oggetto oltre il muro di recinzione. Il borsello veniva immediatamente recuperato e i due bloccati.

All'interno della pochette si rinvenivano nr. 103 dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina tutte confezionate in "cipolline" per un peso complessivo di oltre 47 grammi ed altre 4 confezioni contenenti marijuana per circa 8 gr., oltre a 4 contenitori in plastica per rullini fotografici, di cui uno contenente nr. 10 dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, per un peso complessivo di circa gr. 10 grammi ed una confezione di eroina per un peso di circa 2,4 grammi. Nella borsetta venivano inoltre rivenuti 3 rotoli di nastro isolante di colore bianco, nero e blu, utilizzato per il confezionamento delle dosi da spacciare. Sulla scorta di quanto rinvenuto, si procedeva a perquisizione l'abitazione. Nella tavernetta, nascosti all'interno di un armadietto ad esclusivo uso di Vannella Francesco, venivano rinvenuti un borsello di colore nero con all'interno nr. 1 dose di marijuana ed una busta contenente altra marijuana per un peso complessivo di gr. 4 nonché la somma di 205,00€ in banconote di piccolo taglio.

Nella tavernetta veniva constatata la presenza di una cassaforte. Il cane antidroga Saphira, avvicinatosi, segnalava al conduttore la presenza di stupefacente. All'interno della cassaforte, il cane puntava una mazzetta di denaro, segnale che faceva presupporre che evidentemente i soldi erano stati, in precedenza, maneggiati con le mani intrise di droga.

L'ammontare del denaro rinvenuto € 46.700,00, in banconote di vario taglio, veniva posto sotto sequestro poiché ritenuto provento dello spaccio di stupefacente. Nel corso della perquisizione non sfuggiva agli inquirenti che all'interno della cucina era stata installata una piccola centrale di videosorveglianza a cui erano collegati ben 4 monitor le cui telecamere sparse intorno al perimetro della residenza consentivano alla famiglia di tenere sotto controllo la situazione in ogni momento. Le indagini consentivano di individuare che nella disponibilità della famiglia vi era anche un box auto situato nei pressi dell'abitazione. Si sottoponeva a perquisizione anche questo locale e anche grazie all'ausilio delle unità cinofile veniva rinvenuto materiale da taglio e confezionamento delle stupefacente.

Nascosti nella parte sovrastante l'alloggio della serranda, in una intercapedine si rinveniva una busta in cellophane che custodiva all'interno un borsello di colore nero contenete 1 confezione di cocaina di circa 21grammi ed un'altra contenente circa 13 grammi di marijuana, oltre a due bilancini di precisione. Veniva sottoposto a perquisizione anche il negozio condotto dalla famiglia e nella zona retrostante del laboratorio si rinveniva un contenitore nero per rullino fotografico identico a quelli rinvenuti nel borsello, utilizzato per trasportare e nascondere lo stupefacente.

Dopo le formalità di rito, tutti gli arrestati venivano tutte associate presso la Case Circondariale di Trani a disposizione dell'A.G.
3 fotoSpaccio di stupefacenti in un negozio di abbigliamento
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