Parco dell'Ofanto, «Caro Mennea, sono un po' scettico»
Dalla bozza dell'architetto Cosma Damiano Santoro a cosa, dopo 23 anni?
martedì 3 maggio 2016
iReport
«Leggo l'intervento del Consigliere regionale Ruggiero Mennea pubblicato recentemente sulla stampa locale riguardante la cosiddetta istituzione del Parco dell'Ofanto. Rispetto ai tempi non certo normalissimi in cui la politica porta a realizzazione ciò che "dice" , "promette", "auspica" e "riflette" tali dichiarazioni, piuttosto futuristiche , sono ovviamente soggette a facile ironia.
Spero di ricevere umana comprensione da Ruggiero Mennea se, come cittadino, rimango un po' scettico su molte dichiarazioni che poi, presumo, devono confrontarsi (nell'agone politico) con tanti problemi inerenti pareri contrari su scelte e direzioni, ovvero confrontarsi con una miriade di leggi e leggine, oppure con "spiccioli" e " spiccioletti" che trionfalmente chiamiamo finanziamenti, conclusione :"campa cavallo…."!!
Tanto premesso, per amore di chiarezza, promettendo di non fare ironia quindi riconosco un certo fermento, dinamismo e buona volontà da parte dell'attuale compagine regionale del dott. Emiliano di cui Mennea e Caracciolo ne sono i nostri rappresentanti cittadini. Quindi, al netto di clamorose sorprese e/o "altro ed eventuali", osservo che la coincidenza di vari fattori e normative, alcune già in corso come il Piano Territoriale di Coordinamento della BAT oppure il Piano Paesaggistico Regionale, altre in itinere come il PUG e i vari adeguamenti giocherebbero a favore della realizzazione del Parco dell'Ofanto, parte terminale del nostro territorio.
Considero quindi con leggero ottimismo la realizzazione del succitato parco, anche grazie (forse) ai finanziamenti per la cultura ed il turismo in arrivo dal Governo centrale. Ora al di là delle dichiarazioni di intenti gradirei che la politica offra alla pubblica opinione uno sguardo di insieme della programmazione turistica barlettana, di cui il Parco dell'Ofanto è importantissima parte. Chiedo, quindi pubblicamente, che la programmazione turistica di Barletta possa uscire dai ristretti ambiti delle cosiddette, presunte "segrete stanze" e possa essere portata sulla libera stampa a beneficio di tutti, in maniera che ognuno possa giudicare avendo uno sguardo organico complessivo, possibilmente con i relativi step di realizzazione ben cronoprogrammati similmente come l'attuazione del cronoprogramma dell'attuale PUG in itinere.
La mia richiesta (per quel che può valere) giuro che non viene fatta sotto l'effetto di alcool o altro e ne spiego sia le motivazioni razionali che il precedente non molto noto o volutamente non molto noto. Nell'Ottobre dell'anno 1993 un giovane bravo imprenditore e tecnico, molto introdotto nell'ambito politico, ovvero l'architetto Cosma Damiano Santoro fa pubblicare sul noto mensile barlettano "il Fieramosca" la "Bozza di programma per lo sviluppo turistico di Barletta" , trattato che io conservo tra le mie carte ed è cosi ripartito:
Cioè chiedo: "E' normale che dopo ventitré anni arriva un semplice annuncio, atteso che il progetto del Parco esisteva ben prima della Legge n°37 del 14 / 12/ 2007"? Continuo la promessa di non fare ironia e facili battute e torno a ripetere, con documenti alla mano, a questo punto dateci una bozza di programma per lo sviluppo turistico di Barletta, magari a grandi linee ma questa volta cronoprogrammata. E' una richiesta fantastica? Perché mai, ad oggi, a nessun sindacato del commercio e ristorazione, patronato, comitato, assemblea condominiale, comitiva è venuta in mente di richiedere alla politica un cronoprogramma (magari giustamente un po' variabile sui tempi d'attuazione) concreto e certo sul turismo qui a Barletta? Perché queste bozze e programmi non devono passare al vaglio della pubblica opinione come avvenne nel 1993, ma rimanere, presumibilmente, sotto chiave affinché il politico di turno possa dare solo frammentarie e vaghe dichiarazioni? Chissà se l'ottimo architetto Cosma Damiano Santoro, estensore ed artefice del succitato Programma Turistico (ma sarà ancora valido oppure carta straccia?) da lui reso pubblico democraticamente nel 1993, a distanza di ben ventitré anni (mi auguro in buona salute) possa esprimerci il suo autorevole parere sull'argomento… Chissà?
Non è difficile capire ciò che chiedo ma purtroppo prevedo un colpevole silenzio da parte di tutti».
[Giuseppe Dargenio, perito agrario]
Spero di ricevere umana comprensione da Ruggiero Mennea se, come cittadino, rimango un po' scettico su molte dichiarazioni che poi, presumo, devono confrontarsi (nell'agone politico) con tanti problemi inerenti pareri contrari su scelte e direzioni, ovvero confrontarsi con una miriade di leggi e leggine, oppure con "spiccioli" e " spiccioletti" che trionfalmente chiamiamo finanziamenti, conclusione :"campa cavallo…."!!
Tanto premesso, per amore di chiarezza, promettendo di non fare ironia quindi riconosco un certo fermento, dinamismo e buona volontà da parte dell'attuale compagine regionale del dott. Emiliano di cui Mennea e Caracciolo ne sono i nostri rappresentanti cittadini. Quindi, al netto di clamorose sorprese e/o "altro ed eventuali", osservo che la coincidenza di vari fattori e normative, alcune già in corso come il Piano Territoriale di Coordinamento della BAT oppure il Piano Paesaggistico Regionale, altre in itinere come il PUG e i vari adeguamenti giocherebbero a favore della realizzazione del Parco dell'Ofanto, parte terminale del nostro territorio.
Considero quindi con leggero ottimismo la realizzazione del succitato parco, anche grazie (forse) ai finanziamenti per la cultura ed il turismo in arrivo dal Governo centrale. Ora al di là delle dichiarazioni di intenti gradirei che la politica offra alla pubblica opinione uno sguardo di insieme della programmazione turistica barlettana, di cui il Parco dell'Ofanto è importantissima parte. Chiedo, quindi pubblicamente, che la programmazione turistica di Barletta possa uscire dai ristretti ambiti delle cosiddette, presunte "segrete stanze" e possa essere portata sulla libera stampa a beneficio di tutti, in maniera che ognuno possa giudicare avendo uno sguardo organico complessivo, possibilmente con i relativi step di realizzazione ben cronoprogrammati similmente come l'attuazione del cronoprogramma dell'attuale PUG in itinere.
La mia richiesta (per quel che può valere) giuro che non viene fatta sotto l'effetto di alcool o altro e ne spiego sia le motivazioni razionali che il precedente non molto noto o volutamente non molto noto. Nell'Ottobre dell'anno 1993 un giovane bravo imprenditore e tecnico, molto introdotto nell'ambito politico, ovvero l'architetto Cosma Damiano Santoro fa pubblicare sul noto mensile barlettano "il Fieramosca" la "Bozza di programma per lo sviluppo turistico di Barletta" , trattato che io conservo tra le mie carte ed è cosi ripartito:
- Obbiettivi strategici da perseguire
- Proposte e soluzioni da adottare nel breve termine
- Iniziative da intraprendere nel medio e lungo termine.
Cioè chiedo: "E' normale che dopo ventitré anni arriva un semplice annuncio, atteso che il progetto del Parco esisteva ben prima della Legge n°37 del 14 / 12/ 2007"? Continuo la promessa di non fare ironia e facili battute e torno a ripetere, con documenti alla mano, a questo punto dateci una bozza di programma per lo sviluppo turistico di Barletta, magari a grandi linee ma questa volta cronoprogrammata. E' una richiesta fantastica? Perché mai, ad oggi, a nessun sindacato del commercio e ristorazione, patronato, comitato, assemblea condominiale, comitiva è venuta in mente di richiedere alla politica un cronoprogramma (magari giustamente un po' variabile sui tempi d'attuazione) concreto e certo sul turismo qui a Barletta? Perché queste bozze e programmi non devono passare al vaglio della pubblica opinione come avvenne nel 1993, ma rimanere, presumibilmente, sotto chiave affinché il politico di turno possa dare solo frammentarie e vaghe dichiarazioni? Chissà se l'ottimo architetto Cosma Damiano Santoro, estensore ed artefice del succitato Programma Turistico (ma sarà ancora valido oppure carta straccia?) da lui reso pubblico democraticamente nel 1993, a distanza di ben ventitré anni (mi auguro in buona salute) possa esprimerci il suo autorevole parere sull'argomento… Chissà?
Non è difficile capire ciò che chiedo ma purtroppo prevedo un colpevole silenzio da parte di tutti».
[Giuseppe Dargenio, perito agrario]